Una visita al Giardino della biodiversità, nell’Orto Botanico di Padova
Di NicolettaIl 19 e 20 ottobre 2013 è stato aperto al pubblico in anteprima il nuovo Orto Botanico di Padova, il più antico d’Europa (fondato nel 1545), patrimonio tutelato dall’UNESCO perché considerato la culla della botanica moderna. La Serenissima Repubblica di Venezia voleva infatti un luogo dove svolgere ricerca, studiare i principi medicinali delle piante; e scelse di realizzarlo in quelle che era una delle più prestigiose università del tempo
All’antica struttura si aggiunge ora il Giardino della biodiversità, una grande cupola di vetro lunga un centinaio di metri e alta dai 15 ai 18, contenente 1300 nuove specie che vanno ad aggiungersi alle 6000 già ospitate nell’Orto Botanico. I lavori sono durati tre anni, l’investimento è stato di 14 milioni di euro: ne è risultato un giardino di 15 ettari (di 22 metri quadrati era l’orto già esistente) in cui sono ospitate specie botaniche provenienti da ogni parte del mondo. Dalle specie tropicali a quelle delle zone desertiche, delle aree artiche o temperate. Qui lo spettacolo non è costituito soltanto da piante, arbusti, foglie e fiori: incanta anche la serra stessa, un mondo magico e fascinoso destinato a diventarlo ancora di più quando le piante raggiungeranno altezze e dimensioni maggiori. La serra è dotata di avanzati impianti per il recupero dell’acqua piovana e progettata in maniera da sfruttare al massimo la luce solare incidente per la produzione di energia.
Muniti di smartphone e tablet, i visitatori potranno relazionare in maniera intelligente con l’ambiente e le piante. Prima e dopo la visita sarà possibile visitare un “wikiorto” su Internet. Mediante il web sarà anche possibile munirsi di app utili per l’esplorazione; appositi cartellini con codici QR consentiranno di informarsi sulle varie specie mediante esperienze di realtà aumentata. L’Orto Botanico vuole essere un luogo di ricerca aperto però alla città e al mondo: il giardino sarà definitivamente riaperto al pubblico la prossima estate.
La nuova sfida per l’Orto Botanico è evitare di rimanere ancorati al passato, rinnovandosi con un progetto che è al tempo stesso avveniristico e conservativo della biodiversità del globo.
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