Una piattaforma per catturare la plastica alla deriva negli oceani

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plastica-oceani-boyan-slatSappiamo bene che le materie plastiche hanno invaso gli oceani, formando enormi isole galleggianti composte da rifiuti di oggetti usati dall’uomo e rilasciati nell’ambiente. Si chiamano Garbage Patch e Trash Vortex – e a seconda delle correnti si spostano nei mari e causano enormi danni all’ecosistema. Ma forse qualcosa potrebbe cambiare, ora che un brillante giovane americano ha ideato un marchingegno per non soltanto catturare i frammenti di plastica che galleggiano negli oceani, ma anche per prepararla per il riciclo. Si chiama Boyan Slat, ha solo 19 anni. La sua idea è quella di catturare la spazzatura marina mediante un pulitore dei mari come quello che vedete nella foto, formato da due lunghi bracci e da un dispositivo profondo 3 metri, che raggiunge proprio il livello marino in cui si trova la maggior parte della plastica. Per l’impianto non serve combustibile, si sfruttano soltanto il vento e la forza delle correnti marine: il macchinario spinge i rifiuti verso l’interno, come se fosse un enorme imbuto. Qui la plastica viene filtrata e conservata. La piattaforma è tra l’altro progettata per impedire ai pesci di restare impigliati.

La fattibilità del progetto è stata studiata da un centinaio di esperti di vari istituti di ricerca e dopo un test alle Azzorre il funzionamento del pulitore è stato confermato. Ora mancano solo 2 milioni di dollari di stanziamenti. Ma il giovane inventore Boyan è sicuro che mediante una raccolta di fondi sul web riuscirà a ottenerli e a dimezzare il volume delle isole di plastica nei nostri mari.


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