Una piattaforma per catturare la plastica alla deriva negli oceani
Di NicolettaSappiamo bene che le materie plastiche hanno invaso gli oceani, formando enormi isole galleggianti composte da rifiuti di oggetti usati dall’uomo e rilasciati nell’ambiente. Si chiamano Garbage Patch e Trash Vortex – e a seconda delle correnti si spostano nei mari e causano enormi danni all’ecosistema. Ma forse qualcosa potrebbe cambiare, ora che un brillante giovane americano ha ideato un marchingegno per non soltanto catturare i frammenti di plastica che galleggiano negli oceani, ma anche per prepararla per il riciclo. Si chiama Boyan Slat, ha solo 19 anni. La sua idea è quella di catturare la spazzatura marina mediante un pulitore dei mari come quello che vedete nella foto, formato da due lunghi bracci e da un dispositivo profondo 3 metri, che raggiunge proprio il livello marino in cui si trova la maggior parte della plastica. Per l’impianto non serve combustibile, si sfruttano soltanto il vento e la forza delle correnti marine: il macchinario spinge i rifiuti verso l’interno, come se fosse un enorme imbuto. Qui la plastica viene filtrata e conservata. La piattaforma è tra l’altro progettata per impedire ai pesci di restare impigliati.
La fattibilità del progetto è stata studiata da un centinaio di esperti di vari istituti di ricerca e dopo un test alle Azzorre il funzionamento del pulitore è stato confermato. Ora mancano solo 2 milioni di dollari di stanziamenti. Ma il giovane inventore Boyan è sicuro che mediante una raccolta di fondi sul web riuscirà a ottenerli e a dimezzare il volume delle isole di plastica nei nostri mari.
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