Un materiale simile al grafene ricavabile dal Plexiglas?
Di NicolettaLa comunità scientifica è in grande fermento riguardo alle promettenti applicazioni del grafene. Recenti studi condotti in Spagna hanno permesso di scoprire che alcune importanti caratteristiche del grafene possono essere riprodotte semplicemente perforando un particolare materiale plastico con uno schema preciso. La somiglianza tra i due materiali starebbe nella presenza in entrambi i casi di un movimento degli elettroni in accelerazione lungo i cosiddetti “coni di Dirac”.
Scoprire che potrebbe esistere un “cugino” del grafene di in un materiale comune come la plastica sarebbe una scoperta estremamente significativa, viste le difficoltà di estrazione del grafene vero e proprio con le attuali tecniche.
Il nuovo studio condotto da due ricercatori del Politecnico di Valencia (Daniel Torrent e José Sánchez-Dehesa) ha usato come sostituto del grafene un composito chiamato polimetilacrilato, molto più noto con il nome commerciale di Plexiglas. In esso hanno eseguito delle perforazioni cilindriche che imitano la struttura a nido d’ape degli atomi di carbonio del grafene. Ogni foro rappresentava un atomo di carbonio. Esponendo il materiale a suoni attentamente calibrati provenienti da un altoparlante, hanno notato che il pannello produceva onde acustiche variabili in rapporto alla profondità e al raggio dei fori cilindrici. Secondo i due ricercatori questo fenomeno è analogo al modo in cui la struttura del grafene produce onde elettroniche.
Il prossimo passo nella ricerca consisterà nel confermare che le onde acustiche riescono ad attraversare il foglio di Plexiglas senza impedimenti. Quanto meno questo “grafene artificiale” potrebbe essere utilizzato come strumento di ricerca estremamente economico al posto del grafene naturale.
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