Serge Latouche, “Come si esce dalla società dei consumi”, una lettura consigliata
Di NicolettaIl problema mai totalmente risolto della gestione dei rifiuti nel nostro Paese è sempre lì a ricordarci che c’è lato B dell’economia della crescita. Che far ripartire la crescita economica non è la panacea per la nostra società e per il bene del Pianeta, perché più si cresce, più si producono rifiuti che finiranno per soffocarci.
In quest’ottica una lettura assai consigliabile è l’ultimo libro di Serge Latouche, uno dei principali protagonisti del “Movimento per la decrescita”, ovvero di quella profonda riflessione in atto sul bisogno di abbandonare la strada della “crescita illimitata”, visto che viviamo su un pianeta le cui risorse sono limitate.
Il nuovo saggio è intitolato Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita ed è pubblicato da Bollati Boringhieri nella collana Temi. Una eccellente lettura per riconquistare la propria libertà personale e accorgersi che con un’autolimitazione dei desideri superflui e inutili possiamo fare un atto decisivo e civile su noi stessi. L’obiettivo è uscire dalla logica e dall’ideologia dello sviluppo, prendendo coscienza che esso altro non è se non un’invenzione umana. Il rapporto uomo-natura può essere cambiato nella direzione dell’opulenza frugale della decrescita: consumare meno dal punto di vista materiale e prediligere la ricchezza interiore. In altri termini, l’obiettivo non deve più essere quello di registrare un sempre maggiore PIL pro capite, ma raggiungere il ben vivere. Certo, si tratta di idee che rasentano l’utopia, ma che stimolano a contemplare l’idea che possono esistere altri percorsi per uscire dalla crisi. Quella della decrescita non è ancora definibile come una soluzione matura, ma rappresenta sicuramente un percorso di rottura con quello che ha già dimostrato di non funzionare.
Commenta o partecipa alla discussione