Semi germogliati: un’alternativa naturale ed economica agli integratori alimentari
Di NicolettaColtivare germogli: qualche anno fa c’era stato un discreto boom dello sprouting anche nel nostro paese. Poi la moda è un po’ passata nel dimenticatoio, ma secondo noi merita assolutamente di essere riscoperta. Infatti, coltivare germogli a casa propria è un modo molto semplice per mangiare sano spendendo poco, per aumentare la quantità giornaliera di cibo crudo e ricco di nutrienti intatti, facendo il pieno di minerali e vitamine – senza spendere patrimoni in costosissimi integratori.
La tecnica per la coltivazione dei germogli si impara rapidamente, richiede poco tempo e un investimento irrisorio (una bustina di semi costa meno di 2 euro e vi permette almeno 3-4 “raccolti”).
Perdonateci, ma non siamo dell’idea che valga la pena di farsi dei germogliatori fai-da-te con oggetti che abbiamo in casa. Molto più semplice, e per nulla costoso acquistarne uno professionale, già studiato per ottimizzare la resa ed evitare l’insorgere di fastidiosi inconvenienti – che davvero rischiano di farci stancare e mollare tutto. Oltre a quello “monodose” che vedete nella foto, ne esistono di varie dimensioni, anche “multistrato” per avere germogli freschi e diversi ogni giorno della settimana.
Ma perché i germogli sono tanto speciali? Occorre sapere che, quando un seme inizia a germogliare, cambia la qualità delle sostanze che lo compongono: i carboidrati si “spezzano” in zuccheri semplici; le proteine si scompongono in amminoacidi e i grassi in acidi grassi. Gli inibitori enzimatici che consentono a un seme di conservarsi vitale per anni vengono neutralizzati e si moltiplica il loro contenuto di vitamine, particolarmente quelle del gruppo B. La percentuale di nutrienti preziosi per la salute aumenta fino al 1200% dopo la germogliazione ed essi sono facilmente assimilabili dal nostro organismo. Nel momento in cui i germogli esposti alla luce diventano verdi, poi, si sviluppa anche la clorofilla – altro nutriente estremamente prezioso.
Se vi procurate un germogliatore come quello che vedete nella foto, non impiegherete più di dieci minuti al giorno per curare i germogli. Fatevi aiutare dai vostri figli: sarà un’esperienza coinvolgente, appagante e anche estremamente formativa per loro!
Come procedere per la germogliazione? Dopo una fase di ammollo di qualche ora, i semi devono essere risciacquati con abbondante acqua a intervalli regolari di tempo (2-3 volte al giorno, a seconda del tipo – di solito va bene mattina e sera) e poi lasciati crescere nell’ambiente leggermente umido – ma non bagnato – che si forma all’interno del barattolo. Il coperchio del contenitore è costituito da un filtro che consente l’entrata dell’acqua per il risciacquo, ma anche il suo drenaggio. Il contenitore deve essere tenuto a temperatura ambiente (18-22° C), in luogo luminoso, ma non esposto direttamente alla luce del sole. E’ importante che i semi non siano irregolarmente ammassati, ma disposti in maniera armonica nel barattolo. E che un po’ di aria possa entrare al suo interno: per questo nella foto vedete il germogliatore appoggiato sul manico laterale. L’acqua usata per il risciacquo non sarà sprecata: va infatti benissimo per annaffiare le piante di casa o del giardino.
Quando i germogli hanno raggiunto dimensioni adatte al consumo (sulle apposite bustine troverete consigli sul numero di giorni necessari alla germogliazione), devono essere ancora una volta risciacquati e mangiati subito in insalata, oppure conservati in frigorifero per quattro-cinque giorni al massimo. Ma se li volete veramente croccanti e “vivi”, non tardate troppo!
Quali tipi di semi possono essere fatti germogliare? Alfalfa, trifoglio, semi di broccolo, lenticchie, fieno greco, semi di girasole, sesamo, grano, orzo e molti altri. Ogni seme ha le sue caratteristiche di coltivazione e le sue proprietà. Ne abbiamo parlato qui!
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