Cinque idee per il risparmio energetico in smart working
Di Daniele GrattieriNon tutti i mali sono venuti per nuocere: durante questa quarantena sono in molte le persone che hanno continuato a lavorare in smart working, portando alla luce nuove potenzialità lavorative nell’era di internet 2.0.
Inoltre, è stato chiaro per tutti che l’impatto ambientale di questa metodologia è decisamente buono, come hanno riportato tutte le testate principali, prima tra tutte l’ansa.
Se l’inquinamento è diminuito, il numero di macchine in circolazione abbattuto drasticamente, quando si trascorrono molte ore in casa c’è il rischio di consumare più energia di quella necessaria, ma bastano pochi accorgimenti per ridurre lo spreco sia in termini energetici che economici. Per aiutare a rispettare l’ambiente e il portafogli, ecco 5 suggerimenti da mettere in pratica per rendere più efficiente e meno dispendiosa la propria permanenza in casa.
1- Accendiamo la luce solo se è necessario
Ovvero cerchiamo di sfruttare al massimo le ore di luce naturale, aprendo tende, inferriate e finestre. Inoltre, non dimentichiamo la lampadina accesa quando usciamo da una stanza! Per risparmiare ulteriormente, poi, è bene usare lampadine Led, che registrano un consumo fino al 50% in meno rispetto a quelle incandescenza.
2- Assolutamente vietato lasciare dispositivi in standby
Spesso, lavorando da casa, quando si va a pranzo o si fa una piccola pausa, lo standby sembra la soluzione più pratica. Ma se il computer rimane inutilizzato per un’ora o più è sempre meglio spegnerlo e staccare la spina per evitare di consumare inutilmente energia.
Soprattutto, è bene eliminare gli screensaver, che un tempo servivano a evitare di bruciare i fosfori dei pixel dello schermo, ma oggi hanno solo una funzione decorativa e consumano più elettricità di quella che il computer utilizzerebbe in totale standby.
3- Arieggiare casa sì, ma per pochi minuti
La mattina durante le pulizie, o mentre si lavora da casa, arieggiare le stanze è fondamentale per riequilibrare i livelli di ossigeno in grado di farci ritrovare concentrazione e energia.
Poi diciamolo, ogni tanto è bene aprire anche per gli odori, specialmente se lavoriamo e cuciniamo/mangiamo nella stessa stanza. Attenzione però: per farlo bastano solo pochi minuti per stanza.
Tenere per troppo tempo le finestre spalancate non è solo inutile, ma fa anche impennare i consumi e crea inutili dispersioni di calore, soprattutto quando l’impianto di riscaldamento è acceso.
4- Riparare, non buttare
È inutile negare: durante la quarantena, con lo smart working attivato il consumo che abbiamo fatto dei nostri elettrodomestici è raddoppiato rispetto alla vita normale. Per questo, è possibile che qualche dispositivo abbia fatto un po’ i capricci, si sia rotto o non funzioni più come dovrebbe.
In questo caso cerchiamo di evitare il fai da te: lavoriamo a casa, ma non siamo riparatori professionisti. Affidiamoci a chi sa dove mettere le mani, magari a dei tecnici certificati come quelli che possiamo trovare su SulSicuro.
5- Riscaldare o rinfrescare una stanza alla volta
Nella maggior parte dei casi, quando si accende il riscaldamento, gli impianti iniziano a erogare calore in tutti gli ambienti della casa, ma questo non è sempre necessario.
Per risparmiare energia, infatti, si può decidere di tenere i termosifoni spenti nelle stanze che non si frequentano per gran parte del giorno e limitarsi ad alzare la temperatura nella stanza che si utilizza come sede dello smart working. In questo caso è importante tenere la porta chiusa, in modo da evitare inutili dispersioni di calore.
Lo stesso discorso si può fare con il condizionatore: accendiamolo solo se necessario nelle stanze in cui abbiamo bisogno.
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Condivido molto che bisogna riparare fin quanto è possibile un elettrodomestico ed aggiungo che per chi vuole farlo da solo ci sono delle guide molto complete su https://www.elettro-domestici.com/