Riduzione dell’umidità: consigli per evitare la formazione di muffa in ogni stagione
Di NicolettaUn corretto livello di umidità è importante per il benessere e la salute, ma un tasso troppo elevato in ambiente domestico non è soltanto sgradevole, ma anche pericoloso. Favorisce infatti il proliferare di muffe, che possono provocare allergie e malattie e dovrebbero pertanto essere evitate a tutti i costi. L’umidità di un’abitazione dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 60% (può essere misurata con un igrometro). In cucina e in bagno, cioè nelle stanze in cui evapora molta acqua, l’aria può anche contenere un tasso di umidità superiore per un breve periodo di tempo.
Come evitare l’eccesso di umidità
Un temporaneo aumento dell’umidità non può mai essere completamente evitato. Quando si respira o si suda, si rilascia sempre un po’ di vapore che si accumula nell’aria. Anche gli animali e le piante rilasciano umidità nella casa. Una famiglia di quattro persone produce circa 12 litri d’acqua in un giorno, che si trasferisce nell’aria della stanza. Ma un forte aumento dell’umidità può essere evitato facendo in modo che si sviluppi la minore quantità possibile di vapore acqueo nei locali domestici.
Isolamento dell’edificio
La soluzione di fondo per abbassare l’umidità all’interno degli edifici sta nell’aumentare la temperatura superficiale delle pareti mediante isolamento termico, prestando attenzione ai cosiddetti ponti termici, di cui abbiamo abbondantemente parlato.
Accorgimenti in bagno, cucina, lavanderia
Quando si fa la doccia o il bagno conviene lasciare scorrere l’acqua per il tempo più breve possibile. Anche una temperatura dell’acqua non troppo elevata riduce la formazione di vapore.
Quando si cucina conviene usare sempre un coperchio per mantenere il vapore nella pentola. Se si dispone di una cappa aspirante, bisogna sempre utilizzarla per dirigere rapidamente il vapore verso l’esterno. Quando si asciuga il bucato, l’acqua ovviamente evapora trasferendosi nell’aria: ogniqualvolta è possibile conviene perciò fare asciugare i panni all’aperto oppure munirsi di un’asciugabiancheria.
Abbassare il tasso di umidità mediante una corretta ventilazione
La ventilazione causata dal riscontro tra i flussi d’aria provenienti dalle finestre riduce l’umidità in modo rapido ed efficace. Anche d’inverno conviene lasciare le finestre spalancate per 5-10 minuti per lasciare entrare dell’aria relativamente più secca. Ovviamente in quel lasso di tempo il termostato del riscaldamento deve essere abbassato al minimo. In estate, la finestra può rimanere aperta più a lungo perché in quel caso non si spreca energia termica. Nella stagione calda la ventilazione va preferibilmente svolta la sera o la mattina presto. In quelle ore infatti l’aria esterna è ancora fresca e asciutta, mentre nelle ore più calde delle giornate estive l’aria esterna può essere assai umida.
Abbassare l’umidità con sali e granulati
I sali e alcuni composti di silicio sono igroscopici, ovvero hanno la proprietà di attirare l’acqua riducendo l’umidità dell’ambiente e il loro impiego può risultare molto utile. Il cloruro di calcio, ad esempio, è un sostanza autorizzata come additivo alimentare nell’UE, non è né tossico né nocivo per l’ambiente, anche se può irritare la pelle e gli occhi. I granuli o i gel devono quindi essere posti in ciotoline nei vari locali dalla casa sempre fuori dalla portata dei bambini e degli animali. I chicchi di riso, il sale da cucina e i granuli delle lettiere per i gatti sono del tutto innocui e hanno comunque un effetto simile. Tutti i tipi di granuli devono essere sostituiti regolarmente.
Utilizzare un deumidificatore
In casi particolarmente difficili può sicuramente utile l’impiego di un deumidificatore. L’aria dell’ambiente viene aspirata dal deumidificatore e fatta scorrere intorno a un circuito frigorifero interno. Qui l’acqua proveniente dall’aria si condensa e si raccoglie in un contenitore. che deve essere svuotato regolarmente. Poiché il deumidificatore consuma non poca energia elettrica, è necessario prestare attenzione all’efficienza energetica dell’apparecchio, soprattutto se si acquista un modello di seconda mano.
Commenta o partecipa alla discussione