Ricavare energia rinnovabile dall’acqua di sommersione delle risaie: è già una realtà
Di NicolettaPer il futuro la coltivazione del riso potrebbe rivelarsi un deposito di energia rinnovabile “insospettata”. Grandi volumi di acqua sono infatti destinati alla sommersione delle risaie di Piemonte e Lombardia (ben 4,8 miliardi di m3). Di questa massa d’acqua solo il 20% è riutilizzato per l’irrigazione dei campi, mentre il resto semplicemente finisce nel mare Adriatico attraverso i canali che si riversano nel Po, quando invece potrebbero essere sfruttati per produrre energia idroelettrica.
A questo si sta pensando nelle province di Vercelli, Novara e Pavia: sfruttare la forza dell’acqua per produrre energia anche in pianura mediante la realizzazione di salti d’acqua lungo la rete di canali (lunga nel complesso ben 180.000 km) e mini-centrali idroelettriche. Con impianti a còclea, simili a quelli ideati nell’antichità da Archimede, si riesce a produrre energia con un dislivello di appena 1,50 metri. Secondo alcuni studi del Politecnico di Milano si potrebbe arrivare a produrre ben 1 milione di kiloWatt, sufficienti per riscaldare/ illuminare ben 250.000 case.
La regione Piemonte ha già realizzato una settantina di impianti elettrici lungo i canali di irrigazione e un’altra trentina è in progetto. E per il progetto definito “mini-idroelettrico” sono stati messi a disposizione 598.000.000 di euro nel contesto del Piano Irriguo Nazionale.
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