Punteruolo rosso: a che punto siamo con la ricerca per salvare le palme

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punteruolo rossoIl punteruolo rosso è un colorato insetto tristemente noto perché da vari anni a questa parte costituisce un temibile flagello per le palme di tutta l’Italia e del resto del Mediterraneo. Originario dell’Asia, sta invadendo parchi e giardini e soltanto nel nostro Paese ha già causato la morte di circa 200.000 palme delle Canarie e migliaia di palme di altre specie, tra cui anche l’unica indigena italiana, la Chamaerops humilis, comunemente detta “palma di San Pietro”.

Il problema del punteruolo è di tipo prettamente ecologico: questo insetto non fa parte della nostra fauna indigena, appartiene al gruppo dei cosiddetti “organismi alieni nocivi”, provenienti da altri ambienti. Trasportati insieme a piante infestate oppure accidentalmente in aerei o navi cargo, è ora causa di una vera e propria “invasione biologica”.

Nei luoghi d’origine per questi animali esistono dei controllori naturali, ma il nostro ecosistema ne è privo. L’obiettivo è allora individuare degli antagonisti naturali di questa specie per bloccare la sua diffusione incontrollata.

Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste ha sviluppato negli ultimi anni il Progetto Propalma, volto soprattutto a ricercare nelle aree di indigenato dell’insetto proprio questi controllori naturali. Gli studi si stanno svolgendo elle giungle del Vietnam, nel Laos, in Cambogia e in Africa. Sono stati già individuati una serie di nemici naturali generici, ovvero di organismi che si nutrono anche del punteruolo; se però questi fossero trasportati da noi creerebbero anche altri problemi.

Più interessante è la scoperta dell’esistenza di funghi che costituiscono un agente patogeno per i punteruoli. Questi funghi sono già usati anche nei nostri ambienti per controllare altri insetti nocivi e quindi non sarebbero organismi del tutto estranei al nostro ecosistema.

Poiché i punteruoli vivono in grandi numeri all’interno della palma, ambiente molto umido e che raggiunge alte temperature, se si riesce a infettare alcuni punteruoli con questi funghi, quindi a farli ammalare e a inserirli nei luoghi dove essi proliferano, la malattia si diffonderebbe. L’obiettivo non è distruggerli tutti, ma riuscire a ritrovare quell’equilibrio ecologico che si è perso con l’arrivo del punteruolo e in questo modo salvare la nostra popolazione di palme.

1 commento su “Punteruolo rosso: a che punto siamo con la ricerca per salvare le palme”
  1. drug test ha detto:

    Molto interessante questo approfondimento.
    Ciao e complimenti per il blog!
    Franco


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