Pro e contro dei tritarifiuti domestici

Si chiamano trituratori di rifiuti, tritarifiuti, dissipatori; in inglese sink garbage disposal units, waste disposers o sink disposers. Negli Stati Uniti ne sono dotate quasi tutti i lavelli delle cucine e negli ultimi anni se parla anche da noi come di un elettrodomestico indispensabile e amico dell’ambiente.

I tritarifiuti domestici, noti anche come “smaltitori di rifiuti alimentari“, sono dispositivi che vengono installati sotto il lavandino della cucina e che tritano i rifiuti alimentari in piccole particelle che possono essere smaltite nell’impianto fognario della casa. Ci sono pro e contro nell’utilizzo di questi dispositivi, e in questo articolo esploreremo entrambi i lati della questione.

Come funziona un tritarifiuti domestico

A un primo sguardo l’idea alla base del tritarifiuti sembrerebbe geniale: posto sotto in corrispondenza del tubo di scarico del lavandino, l’apparecchio permette di triturare tutti i rifiuti organici prodotti in cucina (bucce, gusci di uova, semi, lische, ossicini ecc.), che vengono gettati direttamente nel foro di scarico del lavandino (il quale assume l’aspetto che vedete nella foto) e poi trasportati via aprendo il rubinetto dell’acqua corrente.

In questa maniera si eliminano immediatamente i rifiuti umidi, con i relativi odori creati dal fermentare della spazzatura tenuta in casa.

Ma obiettivamente il dispositivo ha anche vari svantaggi, di cui bisogna tenere conto: prima di tutto implica un enorme spreco di acqua potabile per far defluire il materiale triturato. Inoltre, le sostanze frantumate dal dissipatore che vanno a raccogliersi nell’impianto fognario richiedono un lungo lavoro di decomposizione da parte dei batteri del sistema di depurazione e accrescono la quantità di fanghi nelle acque reflue urbane. Questi fanghi sono piuttosto ardui da smaltire in discarica o mediante inceneritore. Infine, il tritarifiuti non riesce a omogeneizzare in particelle finissime, con il rischio di intasare, se non le condutture interne dell’abitazione, sicuramente le fognature stradali, non progettate per trasportare una grande quantità di fluidi di questo tipo.

Vantaggi dei tritarifiuti

1. Riduzione dei rifiuti: Uno dei maggiori vantaggi dell’utilizzo di un tritarifiuti domestico è la riduzione dei rifiuti alimentari che finiscono nella spazzatura. Ciò significa che ci saranno meno sacchetti della spazzatura da gettare, riducendo così il volume di rifiuti che finiscono nelle discariche e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.
2. Comodità: L’utilizzo di un tritarifiuti domestico può essere molto comodo in cucina, poiché elimina la necessità di dover gettare i rifiuti alimentari nella spazzatura. Ciò significa che non ci sarà più bisogno di dover portare i rifiuti alimentari fuori di casa o di dover conservarli in frigorifero o nel congelatore per evitarne la decomposizione.
3. Riduzione degli odori: Un tritarifiuti domestico può anche contribuire a ridurre gli odori nella cucina, poiché trita i rifiuti alimentari in modo da minimizzare la decomposizione e il conseguente odore.

Svantaggi dei tritarifiuti

1. Costo: I tritarifiuti domestici possono essere costosi da acquistare e installare, e potrebbero richiedere una maggiore manutenzione rispetto ad altri elettrodomestici della cucina.
2. Consumo di energia elettrica e dell’acqua: L’utilizzo di un tritarifiuti domestico richiede l’energia elettrica per funzionare, e un utilizzo maggiore dell’acqua, il che potrebbe aumentare i rispettivi consumi.
3. Rischio di intasamento delle tubature: Un tritarifiuti domestico può aumentare il rischio di intasamento delle tubature dell’impianto fognario se i rifiuti alimentari tritati non vengono eliminati correttamente. Ciò potrebbe causare problemi come scarichi lenti o addirittura ostruzioni delle tubature.

Cosa fare quindi coi rifiuti organici?

Secondo noi è meglio continuare con un’attenta raccolta differenziata dell’umido oppure imparare a compostare. Ma siamo interessati a conoscere la vostra opinione nei commenti!