Principi di base di un orto sinergico
Di NicolettaIl concetto di orto sinergico è strettamente legato al concetto di permacultura – o permacoltura che dir si voglia). A differenza delle tecniche agricole tradizionali che coltivano le singole piante in zone separate, tracciando solchi e filari, usando concimi, fertilizzanti, diserbanti e pesticidi, l’orto sinergico mira a fare crescere le piante in maniera più spontanea, senza eliminare i residui organici e senza il concorso di sostanze chimiche.
Per la fertilizzazione e l’aerazione del terreno si conta non sull’aratura e la zappatura, bensì sull’azione di batteri, lombrichi, funghi e altri microorganismi, oltre che sulla decomposizione di fiori, foglie e frutti. Grande importanza è data all’accostamento delle piante nell’orto per massimizzare la “collaborazione”. Come avrete capito, la parola chiave è “sinergia”. Con la semina di una vasta gamma di piante col passare del tempo cresce la fertilità e la produttività del terreno.
Il tipo di irrigazione preferita è quella “a goccia”: l’acqua viene fornita mediante tubi forati posizionati sotto terra (spesso intorno alle piante) oppure sulla superficie o appena sotto la pacciamatura. In questo modo lo spreco è minimo e il terreno non viene depauperato con un’azione di delavamento.
A proposito di pacciamatura, questa è composta da foglie morte, a cui si possono aggiungere paglia, frammenti di canne, rametti, segatura priva di colla e carta di quotidiani. Serve per trattenere l’umidità nel terreno, impedisce che crescano le piante infestanti intorno a quelle coltivate e che il suolo si compatti sotto la pioggia battente.
Le erbacce (o erbe spontanee) vengono sradicate (o talvolta sono sfoltite) solo se soffocano troppo le piantine coltivate o fanno loro ombra. Quelle medicinali o commestibili vengono invece incoraggiate e utilizzate.
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