Plastica negli oceani: arrivano le prime idee per recuperarla

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Secondo recenti stime dell’ONU, le acque dei mari e degli oceani contengono nell’insieme 100 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica di dimensioni più o meno grandi, con una media di 46.000 frammenti per ogni chilometro quadrato. Abbiamo già parlato delle conseguenze sull’ecosistema della plastica dispersa in mare. Fortunatamente iniziano a manifestarsi le prime iniziative per riciclare questo tipo di plastica: ad esempio, l’azienda svedese Electrolux ha lanciato una campagna promozionale per la promozione di un aspirapolvere realizzato esclusivamente con bottiglie di plastica recuperate dalle acque marine. Lo team inglese Swine, con la collaborazione di Kieren Jones, realizza sgabelli interamente fatti con plastica raccolta in mare e addirittura modellata con appositi stampi nel luogo in cui essa viene pescata. Al surfer americano Kevin Cunningham è venuta l’idea di produrre tavole da surf di plastica rivestita in vetro.

L’utilizzo di questo tipo di plastica riciclata è doppiamente valido: non soltanto si risparmia fino al 90% di acqua ed energia nella produzione degli oggetti rispetto a quelli costruiti con plastica “vergine”, ma si sensibilizza anche il grande pubblico sul problema della prevenzione di questa gravissima forma di inquinamento.

1 commento su “Plastica negli oceani: arrivano le prime idee per recuperarla”
  1. maria bielecka ha detto:

    passegiando sulla spiaggia racogliamo la plastica e altri rifiuti della gente incivie!!!!!!!!!facciamo il favore a noi ed a nostri amici marini.


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