Piantaggine, la presunta erbaccia che ha invece molte proprietà curative
Di NicolettaDopo aver parlato delle proprietà insospettate della gramigna, parliamo oggi della piantaggine (nome scientifico: Plantago lanceolata), una pianta perenne molto diffusa in Italia, sia in campagna che in montagna e con molti possibili utilizzi. Si riconosce facilmente grazie alle foglie strette percorse da nervature parallele e ai fiorellini raccolti in spighe che si dipartono dallo stelo centrale.
Ovviamente, va raccolta in luoghi il lontani dal traffico, dall’inquinamento e da coltivazioni non-biologiche. L’alternativa è acquistarla in erboristeria, già essiccata. Per chi ha a disposizione quella fresca, si consiglia di prendere le foglie centrali della rosetta fogliare.
Proprietà della piantaggine come rimedio naturale
* astringente;
* antinfiammatoria;
* antianemica;
* antiemorragica e cicatrizzante (nella tradizione popolare le foglie venivano impiegate come impacco da mettere a contatto con le ferite, ma vanno bene anche per lenire il fastidio derivante dalle punture di insetti, il prurito e la dermatite);
* rimedio contro la congiuntivite e la blefarite;
* rimedio contro raffreddore e malanni invernali, specie quelli riguardanti l’apparato respiratorio (ha proprietà espettoranti se utilizzata sotto forma di infuso o decotto, anche abbinata con eucalipto, timo, altea e malva).
Usi della piantaggine in cucina
* Cruda: le foglie più tenere arricchiscono le insalate miste, possono essere frullate insieme ad altre erbe, pinoli/noci e formaggio per preparare un pesto un po’ diverso dal solito, oppure unite a yogurt intero insieme ad altre erbe (menta, timo, erba cipollina, tarassaco, alchemilla) e sale come condimento fresco e salutare
* Cotta: impiegata insieme ad altre erbe commestibili (spinaci, erbette, borragine) come ingrediente del ripieno di torte salate, ravioli e frittate.
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