Minieolico: come funziona, a chi conviene, quanto costa

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Nella storia dell’uomo il vento rappresenta sicuramente una delle prime forme di energia rinnovabile mai utilizzate: basti pensare alle barche a vela e ai mulini a vento. Come tutti sanno, oggi il vento può essere una fonte estremamente interessante per farci risparmiare molto sui consumi domestici di elettricità – e non solo su larga scala. Anche perché il minieolico, ovvero l’eolico domestico è stato di recente incentivato dal Governo, come vedremo meglio sotto.

I generatori eolici forniscono una quantità di energia direttamente proporzionale a due valori: la loro grandezza e la forza del vento che le investe. Quindi chi può beneficiare di una pala di questo tipo? Chi ha un po’ di spazio per l’installazione e vive in una zona bene investita dal vento. Esistono degli appositi atlanti dei venti che indicano direzione e intensità dei venti nelle varie zone.

Le pale eoliche funzionano grosso modo così: trasformano l’energia cinetica del vento in un movimento rotatorio che viene trasmesso a un alternatore formato da due dischi di metallo su cui sono alloggiati dei magneti; tra i due dischi si trova uno statore che ospita delle bobine di filo di rame. Con il movimento dei magneti rispetto alle bobine si crea una forza elettromotrice indotta nelle bobine. Serve poi anche un raddrizzatore che trasforma la corrente alternata in arrivo dall’alternatore mediante cavi collegati ai capi delle bobine in corrente continua e al tempo stesso controlla la turbina – frenandola o bloccandola quando si verificano situazioni critiche.

L’energia così prodotta è fruibile in due modi: si può immetterla nella rete Enel mediante un inverter che trasforma nuovamente la corrente continua in corrente alternata in base alle rigorose direttive dell’azienda. Oppure usarla in un cosiddetto impianto a isola, ovvero in una rete elettrica isolata – per ricaricare batterie oppure in zone isolate in cui non sarebbe possibile l’allacciamento alla rete.

Per il minieolico esistono generatori da 1 a 3 kilowattora; tanto per fare un esempio, un generatore da 1 Kilowatt in una zona dove il vento soffia a 5 m/sec ovvero a 20km/h (che è già una discreta brezza), può produrre circa 1000 kWh l’anno, all’incirca un terzo o la metà di quanto ha bisogno una famiglia di quattro persone. Il bisogno della stessa famiglia potrebbe essere quasi interamente coperto il fabbisogno domestico con una pala da 3 kWh.

Quanto può costare tutto ciò? Una pala di 3 kW al momento costa tra i 13.000 e 15.000 euro, chiavi in mano, inclusa la parte elettronica. In quanto tempo si ammortizza l’investimento? Dipende tutto dalla quantità di vento: potrebbero essere cinque anni, ma anche il doppio, mediamente in otto anni.

Come dicevamo, oggi il minieolico è incentivato e per la prima volta con una tariffa superiore a quella del fotovoltaico. La tariffa riconosciuta dall’ENEL per l’energia prodotta da questi impianti è di 0,29 euro per ogni kWh immesso in rete, mentre al consumo si paga 0,20, perciò il guadagno per il “miniproduttore eolico” è di 9 cent. Se invece si sceglie di utilizzare l’energia per sé non si paga nulla.


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