Minerv-Pha: una plastica biodegradabile, che si scioglie al contatto con l’acqua
Di NicolettaL’azienda Bio-On, con sede a Minerbio (Bologna) ha progettato una plastica naturale, derivata da un biopolimero ad alte prestazioni ottenuto dagli scarti della produzione di zucchero che, una volta servita allo scopo per cui è stata utilizzata, si dissolve e scompare senza rilasciare alcuna sostanza nociva.
Sarebbe una invenzione in grado di rivoluzionare la nostra vita e quella del Pianeta. I padri dell’invenzione si chiamano Marco Astorri e Guy Cicognani e per anni hanno studiato la messa a punto di un materiale che fosse biodegradabile, poco costoso, biocompatibile e prodotto con scarti, per non sottrarre cibo alla già insufficiente produzione mondiale.
Hanno trovato un polimero prodotto da vari tipi di batteri che, opportunamente inoculati, fagocitano il melasso e il sugo di scarto della produzione di zucchero da barbabietola da zucchero: una fonte di carbonio che costituisce un ottimo cibo per determinate colonie di batteri. Nel farlo, questi organismi viventi accumulano al loro interno una sostanza plastica che utilizzano come una riserva di energia. Il processo industriale interviene a questo punto, rompendo la membrana cellulare dei batteri sazi, ne recupera la sostanza plastica (che, per la precisione si chiama polihydroxyalkanoato), la fa seccare, la lava e la trasforma in pellet o polvere che poi potrà essere utilizzata costruire contenitori, bottiglie, pellicole buste e sacchetti e perfino componenti elettronici, ovvero tutti gli oggetti plastici prodotti mediante iniezione o estrusione che attualmente richiedono materiali plastici come PET, PP, PE, HDPE, LDPE. Con le membrane rotte vengono nutriti altri batteri di un nuovo ciclo.
La sostanza di cui è formata questa bioplastica può essere digerita dai batteri dell’acqua del mare o dei fiumi: nel giro di 10-40 giorni l’oggetto sparisce senza lasciare veleni. Incredibile, se si pensa che al momento una busta di plastica impiega più di 500 anni per biodegradarsi e una scheda telefonica addirittura un millennio.
L’intenzione dell’azienda Bio-On è di vendere licenze e impianti “chiavi in mano”, in maniera da diffondere il più possibile l’invenzione, possibilmente facendo in modo di produrre la plastica non lontano dalle industrie che producono gli scarti di barbabietola. La Coprob, importante società produttrice di zucchero, sta edificando nel bolognese il primo impianto, che produrrà 10.000 tonnellate di Minerv-Pha e sarà operativo nel 2013. Il progetto architettonico è di Enrico Iascone, che ha pensato di dare allo stabilimento la suggestiva forma di un batterio.
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mi chiedo: ma se i risultati sono davvero così eclatanti perchè il nostro governo non incentiva tale produzione che potrebbe , in questo momento di crisi, di terremoti in quell’area, di disoccupazione galoppante, offrire opportunità lavorative, esportazione e qualità di un nuovo made in Italy.
io credo molto in queste nuove tecnologie e per questo ho realizzato un sito bio shop http://www.ilbiodegradabile.it per il commercio di questi materiali. forza che questa è la strada giusta!!