Microplastica: da dove proviene e dove si nasconde il nemico invisible
Di NicolettaLe microplastiche sono piccole particelle di plastica con una dimensione inferiore a 1 millimetro. Possono derivare da fonti come cosmetici, detergenti, pneumatici e tessuti sintetici, ma anche da la degradazione di plastica più grande. Le microplastiche sono diffuse nell’ambiente, incluse le acque marine, e possono causare danni alla fauna selvatica e all’ecosistema. Inoltre, possono accumularsi nella catena alimentare e potenzialmente rappresentare un rischio per la salute umana.
Come detto, le microplastiche non sono presenti soltanto nell’acqua degli oceani: le particelle di materiale plastico (generalmente più piccole di un millimetro, fino a raggiungere un livello micrometrico) sono presenti anche nel nostro cibo e nella nostra acqua.
Dove si possono trovare e nascondere le microplastiche
Le microplastiche possono volare per oltre 100 chilometri
Delle simulazioni al computer hanno dimostrato che grandi quantità di microplastica possono essere trasportate anche dall’aria, proprio come avviene con le ceneri vulcaniche.
La microplastica è stata trovata anche nel corpo umano
Non sono soltanto crostacei e pesci a ingurgitare involontariamente le fibre di microplastica: alcuni esperimenti hanno analizzato campioni di feci di partecipanti provenienti da diversi paesi di origine e tutti sono risultati positivi. In media, dieci grammi di materiale campione contenevano 20 particelle, appartenenti a 9 diversi tipi di plastica. Da dove proviene la microplastica ingerita? Gli studi sono ancora in corso, ma pare che i principali imputati siano l’acqua del rubinetto, molte in bottiglia, il cibo solido e l’aria.
Le principali fonti di microplastica sono le automobili!
Si stima che un terzo delle particelle di plastica presenti sono causate principalmente dall’abrasione dei pneumatici delle automobili: da un lato gli pneumatici e dall’altro l’asfalto (con il bitume, che ne è il principale componente) che “si sfarinano”.
La microplastica produce gas a effetto serra
Quando le plastiche si decompongono sotto i raggi UV, danno origine, tra l’altro, a metano ed etilene. Il metano è considerato più dannoso per il clima dell’anidride carbonica (CO2). Anche se la percentuale di gas a effetto serra emessi dalle materie plastiche è attualmente considerata bassa, la situazione potrebbe cambiare in futuro: quando la plastica si decompone sbriciolandosi, ha una superficie maggiore e quindi, secondo i ricercatori, rilasciare una maggiore quantità di gas serra. Quindi, più microplastica produciamo, più velocemente acceleriamo il cambiamento climatico.
Le microplastiche possono causare il cancro?
A causa della mancanza di dati affidabili, attualmente non è ancora possibile effettuare una valutazione del rischio sanitario per il consumo di alimenti contaminati da particelle di microplastica. Alcuni ricercatori stanno studiando come le cellule reagiscono quando entrano in contatto con la microplastica per un periodo di tempo più lungo. Secondo alcuni studiosi, le microplastiche si accumulano tra le cellule del corpo e possono scatenare infiammazioni che col tempo producono patologie come il cancro o la cirrosi epatica.
Alcuni modi per combattere la diffusione delle microplastiche
- Ridurre l’utilizzo di prodotti che contengono microplastiche: scegli prodotti per la cura personale e la pulizia che non contengono microplastiche, come scrub per il corpo a base di sale o zucchero.
- Utilizzare alternative sostenibili: scegli alternative come borracce riutilizzabili invece di bottiglie d’acqua in plastica o sacchetti per la spesa in tessuto anziché quelli in plastica.
- Smaltire correttamente i rifiuti: assicurati di smaltire correttamente i rifiuti, in particolare quelli in plastica, per evitare che finiscano negli ambienti naturali.
- Sensibilizzare la comunità: promuovi la consapevolezza sulla diffusione delle microplastiche e incoraggia altre persone a fare la loro parte per ridurle.
- Sostenere le iniziative a livello politico: sostieni le iniziative politiche per la riduzione delle microplastiche, come la limitazione dell’utilizzo di particolari tipi di plastica o la promozione di alternative sostenibili come le bioplastiche.
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