Lo shwopping: quando il marketing unisce il baratto e lo shopping

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shwopping

Su Twitter lo trovate con l’hashtag #shwopping e sarete indirizzati verso una pagina di Marks & Spencer, la famosa catena di negozi britannica che insieme all’ONG Oxfam vuole iniziare una “rivoluzione nella moda”.

In pratica, con lo shwopping (parola che nasce dalla fusione tra shopping e swapping) si dà un futuro ai vecchi indumenti: invece di buttarli essi possono essere consegnati al rivenditore che in cambio rilascia dei buoni acquisto.

E’ un’arma anti-crisi, per fare girare il commercio, ma anche un modo per riciclare capi di abbigliamento e quindi per produrre minore impatto ambientale.

Il sito di Marks&Spencer ha una sezione dedicata all’iniziativa molto bene studiata, con un Wardrobe Game, ovvero giochino online che consente di scoprire quanto vale il totale dei propri capi di abbigliamento donati a Oxfam.

E poi c’è una piattaforma in cui si possono postare le foto dei propri abiti per ottenere dagli altri utenti una valutazione sul loro valore. E infine una sezione con aggiornamenti sulle attività di Oxfam e utili consigli su come ridare nuova vita ai propri vestiti.

2 commenti su “Lo shwopping: quando il marketing unisce il baratto e lo shopping”
  1. Antonio ha detto:

    L’unico antidoto alla crisi è il baratto! Segnalo a tal proposito il sito http://www.mangrow.net dove utenti di tutto il mondo possono scambiare servizi.

  2. Nicoletta ha detto:

    Salve Antonio, abbiamo già recensito Mangrow.net sul nostro portale gratis.it http://www.gratis.it/Detailed/26788.html
    Grazie comunque per la segnalazione!


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