Littering e abbandono di rifiuti: come rimuovere chewing gum dalle strade
Di NicolettaCol termine littering si intende la riprovevole pratica di disfarsi di piccoli rifiuti gettandoli a terra o abbandonandoli nella natura. Purtroppo il fenomeno è assai diffuso nel nostro paese e il risultato è visibile quotidianamente sui marciapiedi delle nostre città, nei parchi, sul ciglio delle strade, dei fiumi, sulle spiagge, nel mare, sui sentieri di montagna.
Il litter è costituito soprattutto da chewing gum, bottiglie, lattine, tetrapak, fogli e pezzi di carta, mozziconi di sigarette, buste di plastica, avanzi di cibo e piccoli imballaggi. Questa enorme massa di rifiuti eliminati impropriamente (e in maniera illegale) ha pesanti ripercussioni: inquinamento ambientale, degrado, danno estetico e altissimi costi di igiene urbana.
Le radici del fenomeno possono essere analizzate sotto vari punti di vista: non solo ecologico (quale è l’impatto ambientale), ma anche psicosociologico (chi abbandona oggetti, perché lo fa), economico (abbandono dei rifiuti “organizzato”), legislativo (quale può essere il ruolo di sanzioni, pattugliamenti, guardie ecologiche, corpo forestale, polizia ecc.). Una soluzione semplice non è facile da trovare ma implica sicuramente una sinergia tra cittadini e amministrazione, con opportune strategie di contrasto.
L’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale ha predisposto delle linee guida per la comunicazione contro il littering, rivolte in maniera particolare agli enti pubblici, che comprendono una rassegna di buone pratiche in materia di comunicazione anti-littering.
Il documento evidenzia l’importanza di campagne di comunicazione che scelgano i canali comunicativi adatti a colpire il “destinatario” nei momenti “morti” (ad esempio manifesti o installazioni presso le fermate dei mezzi pubblici, le campagne virali sui social media). Meglio concentrare la campagna su un target molto specifico di cittadini, ad esempio i fumatori. Anche se potrà sembrare strano, le campagne devono mirare a creare una consapevolezza dell’esistenza stessa del problema, poiché esiste una sorta di assuefazione al comportamento sbagliato, come ad esempio il gettare a terra i mozziconi di sigarette – che si traduce in una sorta di autoassoluzione.
Quanto ci costano quei chewing-gum sputati per strada…
Avete presente quelle macchie rotondeggianti e scure di cui sono costellati i marciapiedi cittadini? Non sono macchie d’olio dei motori, ma tutti chewing gum sputati dai passanti, che purtroppo non scompariranno con il prossimo acquazzone!
Queste orrende toppe si rimuovono soltanto con un’operazione detta di “sublimazione”, estremamente costosa: circa 25 euro al metro quadrato. Una pulizia che possono svolgere solo aziende specializzate chiamate anche gum busters, alcune delle più avanzate tra quelle che eliminano i graffiti dei vandali degli edifici. Il procedimento richiede un innovativo generatore di vapore in grado di sciogliere totalmente la gomma da masticare attaccata al pavimento. Sfruttando il principio fisico della sublimazione, il vapore combinato all’azione del prodotto garantisce la rimozione del chewing-gum senza danneggiare le superfici e i pavimenti.
Certo, anche questo è lavoro per molti operai di queste ditte, e contribuisce a innalzare il PIL. Ma alla fine lo paghiamo noi contribuenti. A questo punto è solo retorica dire che grandi e piccini maleducati dovrebbero imparare a sputare il chewing gum nella spazzatura indifferenziata.
E se invece vi capita di pestare una gomma fresca, che resta appiccicata alla suola, per rimuoverla basta mettere la scarpa in un sacchetto nel freezer per un’oretta e poi procedere a rimuoverla con un vecchio coltellino.
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