E’ possibile limitare il consumo d’acqua nella pulizia dei pavimenti?
Di Daniele GrattieriLa scarsezza di risorse, soprattutto l’accesso ad acqua pulita, è uno delle grandi sfide dell’umanità.
Lo dimostrano anche la siccità e gli incendi di questi ultimi giorni nei pressi di Roma: l’accesso all’acqua deve essere gestito per non rischiare di rimanerne sprovvisti quando più serve.
Anche nel settore della pulizia professionale, il consumo d’acqua è al centro del dibattito e della ricerca di nuove soluzioni per lavare.
Nella pulizia dei pavimenti ad esempio, ricorrere ad idropulitrici può risultare efficace per garantire superfici pulite, ma non senza ingenti consumi. Sono da questo punto di vista molto più efficienti le lavasciuga pavimenti, ma anche tra queste non tutte sono uguali.
Un buon flusso d’acqua alle spazzole è infatti indispensabile per un buon pulito, almeno quanto un adeguato gruppo lavante (qualità delle spazzole, pressione a terra, rpm…) e la scelta di detergenti adatti.
Alcune lavapavimenti garantiscono una adeguata quantità d’acqua grazie a serbatoi capienti, ma per contro queste macchine sono molto pesanti ed ingombranti, e non risolvono il problema dell’attenzione all’impatto ambientale.
Altre lavasciuga sono più compatte e consumano meno, ma a discapito delle prestazioni poiché si avvalgono di meno acqua per pulire.
Vi sono infine macchine dotate di sistemi innovativi che permetto una gestione più razionale dei flussi, che permettono quindi maggiore efficienza. I vari sistemi per modulare in tempo reale i flussi di acqua pulita e detergente, ad esempio in modo automatico sulla base alla velocità d’avanzamento o manualmente grazie all’intervento dell’operatore, hanno infatti permesso la progettazione di lavasciuga più compatte e maneggevoli – e quindi più sicure e facili da trasportare – con alte prestazioni nonostante le dimensioni contenute.
Per lavare bene tuttavia è sì necessario disporre di buoni flussi di soluzione, ma non necessariamente l’acqua utilizzata deve essere pulita, purché contenga sostanza detergente non ancora satura.
Quando a casa laviamo a mano i piatti, ad esempio, inzuppiamo più volte la spugna nello stesso liquido detergente, per lavare tutte le stoviglie. Ad ogni nuova immersione il liquido si sporca di più, ma piatto dopo piatto riusciamo comunque a lavare tutto con la stessa soluzione. Questo perché il detergente contenuto nell’acqua che utilizziamo per lavare non esaurisce le proprie caratteristiche al primo utilizzo e l’acqua, se pur gradualmente sempre più sporca, non smette di essere un buon vettore per far scivolare via lo sporco rimosso grazie all’azione congiunta di spazzola e detergente (azione meccanica e azione chimica).
Lo stesso principio vale anche per la pulizia dei pavimenti ed è alla base del funzionamento dell’ECOsystem®, tecnologia brevettata da Eureka, che ricicla e riutilizza più e più volte la stessa soluzione garantendo pulito eccellente, consumi ridotti e massimo rispetto per l’ambiente.
Quindi sì, pulire professionalmente senza sprecare acqua è oggi possibile!
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