L’acqua non va privatizzata
Di Adriano PistilliL’acqua è il bene più importante che abbiamo. Diceva Bill Bryson: “L’acqua è dappertutto. Una patata è costituita da acqua all’80 per cento, una mucca al 74, un batterio al 15.2, un pomodoro, con il suo 95 per cento, è poco più che acqua.
Ogni essere umano è costituito per il 65 per cento da acqua, il che ci fa più liquidi che solidi, con un rapporto di quasi due a uno”.
Da poco l’acqua, voglio ripeterlo, il bene più prezioso del mondo, è stata quotata in borsa in America, nella famosa Wall Street. Per i capitalisti, quindi, l’acqua è diventata una semplice merce di scambio… vergogna!
L’acqua avrà un valore economico, si scommetterà sul valore dell’acqua giorno per giorno…
Si stima che entro il 2025 circa 2/3 della popolazione mondiale avrà difficoltà a reperire l’acqua. Pericolo già attuale se si considera che solo il 3% dell’acqua presente sul nostro pianeta è potabile.
Pedro Arrojo Agudo in una relazione dell’ONU ha evidenziato con forza e coraggio come l’acqua sia un diritto umano fondamentale. La Federazione dei Verdi ha affermato “L’acqua è un bene comune e tale deve rimanere, è fondamentale chiedere ora al Governo italiano di “ribadire i due impegni sull’acqua bene pubblico approvati dal referendum del 2011: che l’acqua stia fuori dal mercato e che non si possano ricavare profitti da questo bene.
Ma per farlo è necessario che il governo si sbrighi a ripubblicizzare l’acqua, che anche in Italia spesso è gestita da agenzie multiservizi parzialmente quotate in borsa o che si distribuiscono i dividendi”.
Va evidenziato che la totale pubblicizzazione dell’acqua può essere attuata attraverso il Recovery Fund.
“In tutto l’universo non vi è nulla di più morbido e debole dell’acqua. Ma nulla le è pari nel suo modo di opporsi a ciò che è duro. Nulla può modificare l’acqua. Che la debolezza vinca la forza, che la morbidezza vinca la durezza ognuno sulla terra lo sa, ma nessuno è in grado di fare altrettanto.”
Adriano Pistilli
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