Con la mappatura del DNA della quinoa potrebbe essere più facile sfamare il mondo
Di Eleonora PittalugaLa quinoa è uno pseudocereale che da sempre costituisce la base dell’alimentazione per i popoli andini. Gli Incas la chiamavano “madre di tutti i semi”: la pianta appartiene alla famiglia degli spinaci e ha delle proprietà sorprendenti: può crescere fino a 4000 metri di quota, alcune varietà riescono a sopportare una temperatura di 38 gradi. Costituisce un’eccellente alternativa dal punto di vista alimentare perché ha una componente proteica maggiore del riso ed è ricca di amminoacidi essenziali, di minerali come il magnesio e il ferro e di vitamine (soprattutto C ed E). Inoltre non contiene glutine, sostanza che crea problemi a molte persone..
La mappatura del genoma della pianta è molto recente e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature. Di questa pianta colpisce l’incredibile resistenza (può crescere anche su terreni poveri o salati dove sarebbe impensabile coltivare riso o frumento). La mappatura genetica aiuterà il processo di selezione che avviene con i sistemi tradizionali agevolati dall’uso dei marcatori molecolari: si potranno accelerare i tempi del processo e trovare le varietà migliori per ogni clima. La quinoa potrebbe in futuro costituire un’importante fonte di cibo in un mondo la cui popolazione potrebbe raggiungere i 9,6 miliardi di individui entro il 2050.
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