La fibra di bambù: delicata sulla pelle e gentile con l’ambiente
Di NicolettaTra le fibre tessili più apprezzate da chi ha a cuore l’ambiente c’è sicuramente il bambù, una pianta dalle proprietà eccezionali.
Innanzi tutto è estremamente morbida, con una mano del tutto paragonabile a quella della seta. Poi è resistente: ben più della fibra di cotone, per esempio. I tessuti di fibra di bambù sono inoltre naturalmente anti-microbici e altamente traspiranti: in parole povere, non hanno la tendenza a lasciare accumulare umidità e sudore sulla pelle, con la sgradevole formazione di odori che ne consegue.
Anche la coltivazione del bambù è altamente sostenibile dal punto di vista ambientale: la pianta raggiunge la maturità in circa quattro anni e può vivere anche un centinaio di anni. Gli arbusti sono in grado di crescere in pochi centimetri di terra e in condizioni atmosferiche estreme, avendo limitatissimo bisogno di irrigazione. Le proprietà antibatteriche della pianta rendono superfluo l’uso di fertilizzanti e pesticidi; anzi, le coltivazioni migliorano la qualità del terreno in cui sono poste. Pensate inoltre che le piante di bambù consumano quattro volte più C02 degli alberi e producono il 35% di ossigeno in più!
Fino a non molto tempo fa preoccupava il fatto che i metodi di lavorazione della fibra richiedessero l’impiego di soda caustica e solfuro di carbonio, sostanze altamente dannose sia per gli operatori tessili che per l’ambiente. Ultimamente sono però stati messi a punto dei metodi di lavorazione ‘gentili’ basati su agenti ed enzimi non tossici e riutilizzabili più volte. Così oggi la fibra di bambù è del tutto conforme all’OekoTex Standard 100.
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un a tutti
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