La dieta mediterranea difende la salute e anche l’ambiente
Di Daniele GrattieriMangiare meno carne e formaggi, più verdure, frutta e legumi, condire con olio d’oliva. Tutti conosciamo i capisaldi della dieta mediterranea e sappiamo quanto essa fa bene alla salute, proteggendo dalle malattie cardiovascolari, diabete e tumori grazie a fibre, vitamine, preziosi sali minerali, antiossidanti e un limitato contenuto calorico.
Ma c’è anche un aspetto meno conosciuto della dieta mediterranea: la sua sostenibilità ambientale. Con la piramide alimentare di questo tipo di alimentazione si consumano infatti meno risorse naturali. E così, si può visualizzare mediante una doppia piramide da un lato l’ordine gerarchico degli alimenti che devono essere consumati con maggiore frequenza perché fanno bene alla salute e dall’altro il rapporto inversamente proporzionale che essi hanno con il dispendio energetico. Per produrre i vegetali sono necessarie minori risorse (sotto forma di terra, acqua, carburante, macchine agricole) e si riversa nell’atmosfera una minore quantità di gas serra responsabili del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Le verdure e la frutta sono quindi nel vertice basso della piramide ambientale, mentre l’allevamento di bestiame per il consumo di carne produce un notevole impatto ambientale, così come i dolciumi. A metà strada prima formaggi e latticini, uova e pesce e, subito prima di frutta e verdura, olio, pane, pasta e legumi.
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