ISWEC: produzione di energia dal moto ondoso del Mediterraneo
Di NicolettaLa sigla ISWEC (che sta per Inertial Sea Wave Energy Converter) indica un nuovo tipo convertitore di energia prodotta dal moto ondoso che è in fase avanzata di studio presso il Politecnico di Torino. Non impattante dal punto di vista ambientale, potrebbe costituire un valido metodo per ricavare energia sfruttando le onde del Mediterraneo.
Semplificando al massimo, si tratta di un dispositivo simile a uno scafo ormeggiato sul fondale, al cui interno è presente un giroscopio (una sorta di trottola o volano rotante di quelli che vengono comunemente usati per stabilizzare le barche). Il sistema giroscopico, bloccato su un asse e collegato a un generatore elettrico, produce energia traendola dal movimento di rotazione innescato nel giroscopio dal beccheggio delle onde. Un cavo porta l’energia elettrica fino a terra.
E’ risaputo che l’energia marina può essere prodotta con estrema facilità nei mari dove le onde hanno molto fetch (ovvero vaste superfici per ingrandirsi e svilupparsi), sono grandi, lunghe, poco frequenti e piene di energia. Questo sistema, invece, ha la particolarità di risultare idoneo anche in mari chiusi come il Mediterraneo dove le onde sono piccole e a frequenza elevata e i sistemi classici di sfruttamento del moto ondoso implementati nel Mare del Nord non sono adatti.
Dopo una fase di sperimentazione di un prototipo in scala 1:8 presso la vasca navale del CNR di Roma, il progetto prevede ora di installare un convertitore con un volano dal diametro di 3 metri nel mare di Pantelleria. Avrebbe una potenza di 60 KiloWatt, sarebbe piazzato a a circa 200 metri dalla costa in una zona attualmente non balneabile perché vicina a uno scarico fognario.
Secondo i calcoli teorici, installando un parco di 1 MegaWatt di potenza (ovvero, una ventina di convertitori) si arriverebbe a produrre circa 2600 MegaWattora l’anno di energia elettrica. L’impianto non sarebbe sufficiente a coprire interamente il fabbisogno di Pantelleria, ma potrebbe opportunamente integrarsi con il solare e l’eolico per rendere l’isola sostenibile e autonoma dal punto di vista energetico (attualmente l’elettricità è totalmente prodotta bruciando gasolio). Una soluzione di questo tipo potrebbe portare anche molte altre isole del Mediterraneo verso l’indipendenza energetica.
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