Inverno, tempo di agrumi – meglio se biologici, ecco perché
Di Daniele GrattieriÈ una pura coincidenza o fa parte di un disegno più grande il fatto che l’inverno sia la stagione nella quale abbiamo a disposizione tanti buoni agrumi ricchi di vitamina C e nel contempo sia il periodo dell’anno in cui abbiamo più necessità di consumare tale vitamina?
A prescindere dall’interessante domanda, rimane il fatto che arance, limoni, mandarini e clementine sono frutti molto buoni e molto salutari e tutti ne acquistiamo per godere il sapore e notevoli benefici degli agrumi, mangiandoli a spicchi o bevendoli in dissetanti spremute o, ancora, impiegandoli in saporite ricette culinarie.
Se, tuttavia, non vogliamo che questi frutti che rallegrano le nostre mense invernali siano, invece, nocivi per tanti insetti innocenti, sarà meglio preferire i prodotti dell’agricoltura biologica.
Gli agrumi vengono attaccati principalmente dalla cocciniglia e dalla mosca della frutta e l’agricoltura convenzionale impiega sostanze estremamente tossiche per impedire che questi insetti possano rovinare i frutti: delle vere e proprie armi chimiche che comprendono fosforganici, carbammati e neonicotinoidi, spruzzati sui fiori a ridosso della fioritura, causando la morte per avvelenamento di moltissime specie d’insetti innocui che si avvicinano solo per succhiare un po’ di nettare.
La coltivazione biologica non irrora le piante di veleni e non copre di cera la buccia dei frutti, ma cerca di eliminare unicamente i dannosi parassiti preservando l’ambiente e la salubrità del frutto (pensate a tutte quelle ricette che prevedono l’utilizzo della buccia); la lotta bio si avvale di preziosi alleati viventi, come il cryptolaemus montrouzieri (una specie di coccinella), predatore della temibile cocciniglia cotonosa; oppure di inganni cromatici, che attirano la mosca della frutta su superfici gialle dove rimarrà incollata e di innocue irrorazioni di olio minerale.
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