Incentivare la raccolta differenziata: Riciclochip e FareRaccolta
Di NicolettaQuella del riciclo dei rifiuti è una filiera fondamentale della green economy e uno degli aspetti fondamentali per la sopravvivenza del Pianeta. Oggi nel nostro Paese si conferisce o smaltisce una media del 75% degli imballaggi messi a consumo e si riesce a riciclarne poco più del 65%. Sono buone cifre, ma si può fare di meglio: serve ancora più informazione su come riciclare in maniera corretta e, conoscendo l’animo umano, servono incentivi per invogliare i cittadini a un comportamento corretto.
Un’idea di provata efficacia è quella della raccolta differenziata con sacchetti muniti di microchip, ovvero di un sistema di controllo elettronico della quantità di rifiuti prodotti: chi differenzia di più (ovvero, conferisce correttamente i materiali riciclabili come plastica, vetro, carta, imballaggi metallici, farmaci, pile esauste, RAEE ecc.) paga di meno, ovvero ha diritto a tariffe agevolate. Una sorta di meritocrazia del riciclo, insomma. Il sacchetto munito di riciclochip non è un attentato alla privacy: infatti, non contiene il nome dell’utente, ma soltanto un codice identificativo.
Per scoraggiare l’abbandono dei rifiuti e il conferimento errato, alla recente fiera Ecomondo di Rimini è stato invece presentato il progetto FareRaccolta. Detto in parole povere, si tratta postazioni che regalano buoni spesa in cambio del riciclo di un certo numero di bottiglie di plastica PET. L’incentivo, che parte da un valore di 10 centesimi, può essere caricato su un portafogli virtuale, mediante un codice QR, oppure stampato su uno scontrino. Accumulando punti, si potrà spendere il bonus presso varie attività convenzionate, scelte accuratamente tra le più sensibili alla clean economy.
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