Il progetto Scuole A Pedali: un esempio da seguire in tutta Italia

Di
scuole a pedali

Pedalando si impara, a produrre energia e a evitarne lo spreco. Questa della propulsione umana è la filosofia abbracciata dal progetto Scuole a Pedali dell’istituto tecnico G. Vallauri di Roma. Un modo nuovo e intelligente per creare negli allievi una consapevolezza nuova sull’importanza dell’energia, per aiutare sia la scuola che l’ambiente. Un’idea nata geniale nata alcuni anni fa che purtroppo non ha avuto seguito.

Tutto iniziò nel ottobre 2011, nella “Sala dell’energia” che vedete nella foto. Conteneva 18 spin-bike e altrettante dinamo a manovella – da azionare a braccia. Queste postazioni ciclodinamiche producevano Watt che andavano ad accumularsi in una centralina a loro collegata da un sistema di cavi.

L’idea, frutto dell’ingegno di un docente della scuola stessa, architetto, appassionato di ecologia. A realizzare il software e l’hardware della sala ci pensò invece un ex-studente dell’istituto.

L’idea geniale

I ragazzi, abituati allo spreco incondizionato di energia, sperimentano sulle proprie gambe quanto costa produrla: 100 Watt per un’ora di pedalata, l’equivalente di quanto genera un metro quadrato di tetto fotovoltaico, di cui la scuola è peraltro munita, per 90 metri quadrati di superficie.

Ogni studente ha a disposizione una scheda magnetica, chiamata “tessera dei crediti energetici”. Prima di salire sulla cyclette, la inserisce in un’apposita colonnina collegata alla dinamo, che contabilizza i Watt prodotti, visualizzati anche sul suo monitor.

Quando in classe serve energia elettrica per far funzionare un apparecchio, dalle varie schede vengono prelevati, ovvero scaricati i vari crediti energetici. Chi contribuirà maggiormente alla produzione di energia potrà accedere a dei benefit; infatti, superate determinate soglie di donazione, scattano i premi, che gli studenti possono scegliere sul sito web: biglietti per il cinema, per lo stadio, download gratuiti dalla Rete.

Il progetto, aperto anche agli adulti che vorranno contribuire: non solo a professori e dirigenti, ma anche ai genitori dei ragazzi. Tutti potranno avere la tessera di “donatori di Watt” e guadagnarci qualcosa: il risparmio su un abbonamento in palestra, il piacere di avere fatto qualcosa di buono per gli altri e per il Pianeta, oltre che molti benefici per il sistema cardiovascolare.

Un’idea geniale che dovrebbe essere ripresa e rielaborata!

1 commento su “Il progetto Scuole A Pedali: un esempio da seguire in tutta Italia”
  1. Leo ha detto:

    Avete pensate di effettuare lo stesso progetto nelle palestre dove la spin-bike è uno degli elementi preferiti dai clienti.
    Il credito in quel caso può essere riutilizzato dai consumatori in esercizi convenzionati con la palestra e la stessa ne trarrà un notevole beneficio (oltre che energetico anche in termini di immagine e marketing).


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