Il potenziale ancora inesplorato delle alghe per il bene del Pianeta
Di Eleonora PittalugaLe alghe hanno una cattiva reputazione. Del resto non sono particolarmente belle a vedersi, non emanano un buon odore e sono viscide al tatto. Sulle spiagge, nei laghi e nelle piscine sono ospiti sgraditi. In realtà dovremmo amare le alghe, poiché queste piante acquatiche sono sorprendentemente utili, sotto molto aspetti.
Le alghe come ausilio contro i cambiamenti climatici
Le alghe hanno un compito particolarmente importante nell’ecosistema marino: puliscono gli oceani come una sorta di polmone e fegato: metabolizzano tutti gli inquinanti che si infiltrano nei fondali marini, compresi quelli sversati dall’uomo. Assorbono dall’acqua la CO2 e filtrano i metalli pesanti tossici provenienti dalle fuoriuscite di petrolio e li “sigillano” sotto forma di biomassa. Questa capacità li ha già qualificati per il lavoro di filtro dei gas di scarico in aree molto trafficate e inquinate.
Le alghe come alternativa alla plastica
Poiché le alghe sono esposte a una forte resistenza in acqua, hanno una struttura solida e flessibile, sono l’ingrediente ideale per la produzione di materiali adatti per gli imballaggi, anche alimentari. E possono essere prelevate nel mare più vicino a ogni nazione, risparmiando così molte emissioni per i trasporti. A differenza della plastica, le alghe sono un materiale sostenibile: si riproducono molto rapidamente e sono utilizzabili nella loro interezza senza produzione di scarti. La coltivazione delle alghe non necessita di fertilizzanti né di irrigazione e non è in concorrenza con la produzione alimentare perché avviene in mare e non sulla terraferma.
Le alghe come fonte di energia pulita
Oltre alla loro struttura stabile, le alghe marine sono creature efficienti durante la fotosintesi, con la quale producono sostanze utilizzabili come fonte di energia alternativa sotto forma di biogas, biodiesel, bioidrogeno o bioetanolo. A sua volta, tanto per fare un esempio, l’idrogeno che proviene dalle alghe può essere convertito in energia elettrica in una cella a combustibile, che in futuro potrebbe alimentare un motore elettrico. L’unico prodotto di scarto che rimane è l’acqua (senza anidride carbonica). Per ora i processi come quello di produzione del bioidrogeno solare sono ancora troppo costosi e inefficienti. Ma gli studi sono in corso e in futuro, le microalghe saranno sicuramente un altro modo per generare energia in modo ecologico e sostenibile.
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