Gli italiani? Buoni riciclatori di carta!

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Da un recente rapporto sulla raccolta differenziata di COMIECO (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), emergono dati confortanti sulla coscienza ecologica degli italiani: nel corso del 2010 abbiamo riciclato 1.800.000 tonnellate di carta e cartone, che salgono a più di 3 milioni di tonnellate se si considera anche il recupero effettuato dalle industrie.

Un’enorme quantità che ha evitato emissioni di CO2 nell’atmosfera pari a un totale blocco del traffico in tutto il Paese per dodici giorni. In Europa siamo tra i migliori nel dare una seconda vita alla carta: riusciamo a recuperare più dell’80% degli imballaggi in carta e cartone – risultato ben al di sopra della media europea del 69%.

E l’industria legata al riciclo della carta sfiora i 10 miliardi di euro di fatturato (dato che include l’attività di raccolta, riciclo e valore del prodotto re-immesso sul mercato) con circa 100.000 dipendenti.

Ma non è tutto: c’è altro di cui rallegrarsi, perché grazie all’attività di riciclo, dal 1999 al 2010 è stato evitato l’allestimento di più di 200 discariche, con circa 460 milioni di euro di benefici ambientali ed economici per la comunità.

Cogliamo l’occasione per ricordare le più importanti regole per riciclare la carta, ovvero che cosa non si deve buttare nella campana: la carta sporca (quindi no a fazzoletti e tovaglioli usati, che vanno conferiti nell’indifferenziata), la carta oleata usata per alimenti, la carta da cucina, la carta da forno, la carta plastificata, la carta patinata delle riviste, la carta chimica o copiativa (come quella per fax, scontrini e quella dei biglietti aerei tradizionali, quella per i voli prenotati in agenzia, tanto per intenderci.


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