Frutta Urbana: il progetto di Linaria per mappare gli alberi da frutto in città
Di NicolettaLinaria, organizzazione italiana non profit ha come mission la diffusione della cultura del giardino, del paesaggio e dell’ambiente. Ha di recente lanciato un progetto molto interessante, chiamato ‘Frutta Urbana’, volto a mappare, raccogliere e distribuire la frutta che cresce nei parchi, nei viali e nei giardini delle nostre città, tra cementi, semafori e ingorghi – in una parola nei “frutteti urbani”. Si tratta di piante da cui è possibile raccogliere i frutti senza incorrere in sanzioni: nespole, cachi, arance amare, mele, limoni, pere, ciliegie, e in qualche caso addirittura banane. Un potenziale che spesso marcisce al suolo e che invece potrebbe finire sulle nostre tavole. Ma che cosa pensare sul fronte della sicurezza? Sui frutti si depositano le temibili polveri sottili costituite da metalli pesanti che, però, restano sulla buccia. E rispetto alla frutta che si acquista nei supermercati, non è cresciuta con l’ausilio di pesticidi e fertilizzanti sintetici. Quindi è sufficiente sbucciarla. Per risolvere il problema di come andare a colpo sicuro per fare la spesa urbana: di qui la necessità di una mappatura e anche di linee guida su come fare la raccolta nel momento giusto. Al Festival del Verde, appena concluso a Roma, è stato fatto uno show cooking sull’utilizzo della frutta di città per marmellate, spremute, cocktail, insalate. All’insegna del non spreco, del chilometro zero e della tutela della biodiversità.
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