Fasce tampone: utili per la tutela delle acque, ma non solo
Di NicolettaLe fasce tampone sono delle strisce di terreno con vegetazione permanente interposte fra le coltivazioni e i corsi d’acqua al fine di intercettare i deflussi delle acque e di svolgere un’azione filtrante nei confronti degli inquinanti agricoli eventualmente presenti nelle acque di scolo (può trattarsi di nitrati, fosforo, pesticidi o antibiotici impiegati per le colture o presenti nello stallatico).
Nelle fasce possono essere presenti specie erbacee, arbustive e arboree – da sole ma più spesso in abbinamento tra loro sotto forma di siepi.
Oltre a evitare la contaminazione chimica, le fasce tampone hanno anche altri importantissimi vantaggi:
* influenzano positivamente l’aspetto del paesaggio;
* mediante le radici di alberi e arbusti riducono il flusso superficiale dell’acqua e gli effetti dell’erosione idrica consolidando le sponde di canali, torrenti e fiumi;
* fungono da habitat seminaturali “rifugio” per molte specie vegetali e animali selvatici, incrementando la biodiversità;
* costituiscono una barriera che ostacola la diffusione di attacchi fungini da un campo agricolo all’altro;
* funzionano come frangivento, riducendo l’allettamento (ovvero il ripiegamento a terra causato dal vento) di alcune culture erbacee;
* procurano un ombreggiamento dell’alveo del corso d’acqua che limita lo sviluppo di alghe e piante acquatiche;
* possono fornire legna da ardere e legname da opera;
* possono essere adibite a frutteti o fornire frutti selvatici commestibili;
* possono essere adibite all’allevamento di api.
Quando sono ben progettate, le fasce tampone ripagano ampiamente la perdita di produzione dei terreni su cui sorgono. Ovviamente è sempre necessario provvedere alla loro manutenzione per garantire una filtrazione efficace e limitare la crescita eccessiva delle piante, che potrebbe danneggiare la produzione agricola dei terreni adiacenti.
Commenta o partecipa alla discussione