Fangoterapia: rimedio naturale ed efficace con poche controindicazioni
Di NicolettaIl fango, semplice poltiglia pastosa di argilla polverizzata è un dono ricco di promesse che la Natura ci ha fatto. L’uso del fango per l’igiene personale non è una conquista recente. già i popoli primitivi si immergevano nei laghi e nei corsi d’acqua dopo essersi detersi con il fango: un sistema logico e razionale, alternativo ai saponi e ai latti detergenti, che scongiura reazioni allergiche ed effetti irritanti sulla pelle.
E anche se ignoravano i moderni concetti di reumatologia e ortopedia, gli antichi si coprivano di fango caldo per lenire i dolori delle ossa – e con fango e albume d’uovo immobilizzavano le ossa rotte, al posto del gesso.
Per noi oggi la fangoterapia costituisce una delle più efficaci modalità di cure termali, utili sia per finalità mediche che cosmetiche. I fanghi utilizzati sgorgano spontaneamente da piccoli crateri vulcanici dopo essersi formati per lo sfaldamento del terreno attraverso cui passano acque minerali e vapore acqueo a temperature più o meno elevate. A seconda della zona possono essere più o meno scuri, untuosi, ricchi di carbonati e silicati. Ci sono anche fanghi che si formano dove sgorga una sorgente di acqua minerale, dove la terra circostante si imbeve continuamente delle sostanze minerali contenute nell’acqua sorgiva. Queste argille speciali vengono raccolte e tenute in macerazione in particolari vasche, in cui si fa scorrere acqua minerale per arricchirle di sali e permettere lo sviluppo di diatomee e altre alghe con azione terapeutica. Prima del loro impiego devono essere riscaldati o raffreddati fino a raggiungere la temperatura ottimale.
Le principali terme che vantano una lunga tradizione di fangoterapia in Italia sono Abano, Acqui Terme, Agnano, Casamicciola, Castellammare del Golfo, Chianciano, Ischia, Montecatini, Salice, Salsomaggiore, Sciacca e Sirmione. In questi stabilimenti, alcuni dei quali vantano un’antichissima tradizione, vengono curate patologie come reumatismi, gotta, artropatie, flebiti, sciatica ecc. Il fango caldo determina una congestione cutanea, espressione di un’attivazione della circolazione locale. I vasi si dilatano e vengono attivati gli scambi di nutrienti tra sangue e tessuti. La funzione secretiva delle ghiandole sudoripare è notevolmente stimolata, per cui segue un’abbondante produzione di sudore con eliminazione delle tossine.
Il fango a scopi cosmetici viene applicato sul viso e sul collo sotto forma di maschera. Dopo un’accurata pulizia delle parti, viene applicata a temperatura opportuna la pasta fangosa, evitando di interessare le cavità orbitarie, le aperture nasali, le labbra. Dopo un certo tempo, il fango viene rimosso meccanicamente o con getti d’acqua termale. E sulla pelle asciutta viene applicata una crema, cui si fa seguire un massaggio.
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