Deforestazione selvaggia in Romania: pesanti accuse a un’azienda austriaca
Di Eleonora PittalugaÈ a dir poco indignato il tono dell’articolo di Nils Klawitter comparso su Der Spiegel Online la settimana scorsa. Punta il dito sull’overlogging, ovvero l’abbattimento eccessivo e illegale di alberi nel parco nazionale rumeno di Retezat, nei Carpazi, una delle aree boschive più belle e importanti del continente europeo.
Il legno viene trasformato in semilavorati per la produzione di parquet, pannelli di legno e pellet, venduti in tutta Europa. Il resoconto dell’importante rivista è basato su un servizio documentato dall’attivista Gabriel Paun dell’organizzazione ecologista rumena Agent Green. Il giornalista, opportunamente camuffato, ha seguito un autocarro carico di tronchi dal bosco dove erano stati abbattuti fino alla segheria appartenente al gruppo austriaco Holzindustrie Schweighofer. In Romania esiste un servizio telefonico che permette di controllare l’origine dei carichi di legname: è sufficiente fornire il numero di targa del veicolo per verificare l’esistenza o meno di un permesso per l’abbattimento delle piante. La risposta ricevuta non lasciava dubbi: quel legname era stato abbattuto illegalmente. Giunto all’ingresso della segheria, Paun ha proceduto a informare gli agenti della sicurezza dello stabilimento, i quali hanno preso a pugni l’attivista e gli hanno spruzzato dello spray al peperoncino, facendolo cadere a terra. Tutto videoregistrato e disponibile su YouTube.
Il videoclip è ormai virale in Romania, dove è diventato un simbolo della preoccupazione della popolazione per la scomparsa delle loro foreste vergini, che non sono soltanto polmoni per l’intero continente, ma anche habitat naturale di orsi bruni, lupi e linci. La deforestazione della Romania è una vera emorragia: secondo uno studio di Greenpeace del 2012, ogni ora scompare l’equivalente di tre campi da calcio di foresta. Secondo il governo rumeno ogni anno vengono rimossi illegalmente 4 milioni di metri cubi di legname.
Secondo il citato studio di Greenpeace, la deforestazione è aumentata in modo esponenziale nel periodo 2000-2011, quando aziende austriache come Egger, Kronospan e soprattutto il gruppo Schweighofer si sono trasferite in Romania, riuscendo rapidamente a dominare il mercato. Nel solo 2013 Schweighofer, con i suoi quattro stabilimenti, ha battuto tutti i record, con un fatturato di 465 milioni di euro e utili per 86,5 milioni di euro. Questo anche grazie ad accordi vantaggiosi stipulati con il governo ai tempi del premier rumeno Adrian Nastase che mise all’asta una vasta parte del legno delle foreste nazionali sulla base di contratti decennali. Gli altri industriali del legno operanti in Romania lamentano un trattamento di favore riservato a Schweighofer sotto forma di concessione del legno migliore ai prezzi più bassi. Non è un caso che migliaia di aziende del legno e dei mobili rumeni e segherie siano fallite negli ultimi anni: il dominio austriaco sui prezzi ha reso impossibile la concorrenza.
Pare che l’azienda abbia minacciato il governo romeno con questo documento, mentre in Romania e su Twitter aumentano le proteste, e si susseguono pesanti accuse sui blog come questo e questo.
Una lettera aperta è stata inviata a tutte le ambasciate austriache in Europa e a tutti di clienti della Schweighofer. Qui il testo.
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