Cos’è l’Etichetta energetica di sistema
Di Alessandra BruseganL’Etichetta Energetica di Sistema, detta anche Etichetta Energetica di insieme, è una vera e propria etichetta, simile a quella che siamo abituati a vedere apposta sugli elettrodomestici in vendita nei negozi. Con la differenza che non indica la classe energetica di un apparecchio in particolare, per esempio la caldaia, ma la classe energetica di tutto l‘impianto considerato nel suo complesso.
La direttiva Europea di Energy Labelling
Con l’obiettivo finale di educare i consumatori a scegliere prodotti e progetti in ottica di risparmio energetico, l’Unione Europea ha approvato, nel 2015, questa novità per gli impianti.
L’obbligo, al momento, vige solo per gli impianti di produzione di acqua sanitaria e di riscaldamento e consiste, in sostanza, nella necessità di farsi redigere e consegnare dal proprio installatore l’etichetta energetica di insieme.
Come vengono calcolati i consumi dell’impianto
L’etichetta energetica di insieme è il risultato dell’interazione di tutti gli elementi dell’impianto e, per questa ragione, è un elemento che l’installatore o il rivenditore sono in grado di consegnare solo dopo che avranno tutti i dettagli degli accessori e degli apparecchi che costituiscono l’intero sistema.
Il calcolo della classe finale viene eseguito utilizzando dei software a disposizione dei tecnici ed è il risultato dell’efficienza energetica dei singoli componenti e della loro interazione.
Ogni impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria avrà, quindi, una specifica e unica etichetta di insieme, redatta in base a tutti gli elementi che lo compongono.
A cosa serve l’etichetta energetica di sistema
L’etichetta energetica di insieme ha l’obiettivo di educare i consumatori ad imparare a scegliere anche in termini di prospettive di risparmio economico e di riduzione delle emissioni inquinanti. Utile per confrontare diverse alternative e scegliere la migliore, per valutare un progetto anche in termini di classe energetica e per iniziare a ragionare non solo sul costo attuale, ma anche sui costi attesi futuri. Valutare i consumi dell’intero impianto serve anche a rendersi conto che non basta acquistare un elettrodomestico con una classe di efficienza energetica molto alta, perché a rendere l’impianto efficiente sarà la sua interazione con gli altri elementi.
Un esempio di etichetta energetica di sistema
Dunque, facciamo un esempio: acquistiamo una nuovissima caldaia che ha la classe massima di efficienza energetica A+++.
Ipotizziamo di installare questa caldaia in una casa con caloriferi senza valvole termostatiche o senza un termostato per il controllo della temperatura. L’inefficienza di questo sistema, purtroppo, inficia la sua classe energetica complessiva che si assesterà su livelli inferiori a quelli eccellenti della caldaia.
Se, invece, la caldaia efficiente fosse abbinata ad un impianto di riscaldamento che preveda la possibilità di controllare la temperatura con un termostato oppure la presenza di un serbatoio per l’accumulo di acqua calda, allora la sincronia degli elementi aumenterebbe la classe energetica complessiva. Aggiungendo, poi, dei pannelli solari, ecco che il rendimento complessivo migliorerebbe ancora e genererebbe un’efficienza energetica in linea con quella della sola caldaia.
Tanti i vantaggi dell’etichetta energetica di sistema
Prima o poi avremo tutti a che fare con l’etichetta energetica di insieme: se dovremo installare un nuovo impianto di riscaldamento o di produzione di acqua calda sanitaria oppure nel caso in cui avremo bisogno di ristrutturare un impianto esistente. E in fase di raccolta di preventivi o valutazione di offerte e alternative, chiederemo di valutare la migliore combinazione di elementi, confrontando le classi di efficienza complessive di ognuna delle soluzioni proposte.
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