Produrre minori quantità di immondizia: un obiettivo per tutti

Di

Un problema che riguarda tutto il pianeta: i rifiuti che sommergono i cittadini altro non sono la dimostrazione del fatto che il modello di sviluppo a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni ha raggiunto il capolinea, colpevole di non aver pensato per tempo alle conseguenze delle sue azioni.

Siamo abituati a comprare senza remore tutti gli oggetti e i prodotti che ci servono (tra l’altro esaurendo preziose materie prime che nel mondo non sono infinite); poi li consumiamo – spesso troppo rapidamente – o per motivi futili o proprio perché i prodotti sono stati progettati per durare poco e indurci a comprare nuovamente. Tutto questo senza curarci di che cosa succede dopo, nel momento in cui l’articolo si trasforma in una scoria.

Questo non era mai successo nella storia dell’umanità, perché prima dell’invenzione della plastica e di altri prodotti messi a punto con la chimica di sintesi, si usava e riusava tutto. E quando gli oggetti arrivavano a fine vita avevano un loro posto in un ciclo che si chiudeva in maniera naturale: il legno marciva o si bruciava, gli indumenti – tutti fatti con fibre naturali – si deterioravano senza lasciare tracce. Ora invece siamo pieni di prodotti che non solo non hanno un posto in natura perché non sono biodegradabili, ma addirittura possono rivelarsi tossici, inquinando l’aria, il terreno, le falde acquifere, il mare.

E si badi che non è solo importante effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti che ne consente il riciclo. Anche riciclare costa, in termini di denaro e di energia. In Italia produciamo 541 chilogrammi di rifiuti a testa ogni anno; a metà degli anni 90 ne producevamo 100 chilogrammi di meno e la nostra qualità di vita non era affatto inferiore a quella di oggi. Paradossalmente, nonostante la posta elettronica abbia in gran parte sostituito la posta lumaca, non è diminuita la quantità di carta che troviamo nelle nostre caselle sotto forma di posta indesiderata. Ognuno di noi ne riceve ben 15 chilogrammi l’anno (abbiamo parlato qui di come ovviare, almeno in parte, al problema).

Se ci abituassimo a bere l’acqua del rubinetto per evitare le bottiglie di plastica, potremmo risparmiare altri 6 chilogrammi di rifiuti l’anno. I contenitori vanno riutilizzare più volte e in maniera diversa; bisogna iniziare a compostare i rifiuti domestici, preferire prodotti con imballaggi ridotti al minimo (dando la preferenza alle confezioni in carta, cartone o materiali biodegradabili), usare le sporte riutilizzabili invece dei sacchetti di plastica usa-e-getta per fare la spesa e scegliere sempre prodotti sfusi e alla spina.

Ogni volta che contribuiamo a produrre meno rifiuti facciamo un gesto di sovranità civile.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloEcologia.it – Consigli su ambiente e sostenibilità supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009