Il colorante ‘rosso nilo’ localizza le fibre di microplastica nei mari
Di Daniele GrattieriSappiamo quanto sia grave il problema della presenza di plastica nei mari e negli oceani. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non tutti gli oggetti in questo materiale sintetico sono immediatamente visibili. Anzi, secondo gli esperti ben il 99% della plastica finita nei mari è diventata talmente piccola da risultare invisibile. Si parla infatti di microplastica, intendendo la massa di materiale polimerico dello spesso uguale o inferiore a 1 millimetro, così diffusa da riuscire a entrare nel ciclo dell’acqua (dove l’acqua marina viene dissalata può arrivare sino ai rubinetti domestici) e da essere ingerita dai coralli.
Una ricerca dell’università di Warwick, in Gran Bretagna ha portato a una brillante scoperta: si può utilizzare il rosso nilo, colorante utilizzato in microscopia e fluorescenza, per individuare le fibre di plastica invisibili, quello dello spessore di 20 micrometri (pressapoco come un capello umano o una fibra di lana).Il colorante viene usato insieme all’acido nitrico e mette in evidenza le particelle di microplastica presenti sia nell’acqua che nella sabbia.
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Potrebbe essere possibile che le micro plastica stendano un sottilissimo velo sul mare calmo impedendo l’evaporazione dell’acqua e quindi l’umidificazione dell’atmosfera con la conseguente siccità nonostante le alte temperature dell’aria