Cereali integrali e cereali biologici non sono la stessa cosa

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Ci scuseranno i nostri lettori più informati, ma qualunque negoziante di alimentari vi confermerà che la gente non ha affatto le idee chiare sulle differenza che passa tra il termine integrale e biologico, ma tende ad accomunare i due concetti sulla base dell’informazione generica in qualche modo recepita che entrambi “fanno bene alla salute”.

Quando parliamo di integrale parliamo della lavorazione dei cereali (non solo frumento, ma anche riso, orzo, avena, segale ecc.), che non priva i chicchi dello strato esterno e del germe, ovvero non li raffina. La raffinazione è un vantaggio dal punto di vista commerciale perché, con l’eliminazione del germe (che contiene acidi grassi insaturi), la farina non irrancidisce rapidamente. Però in questo modo essa viene anche privata del 50-90% dei nutrienti più preziosi che sono vitamine e soprattutto fibre importanti per la salute dell’intestino. Il consumo quotidiano di cibi integrali aiuta nella prevenzione di patologie cardiovascolari, oncologiche e a tenere sotto controllo il peso. Attenzione però: non sempre quello che ha un aspetto integrale (per esempio un pane scuro) lo è pienamente: spesso si tratta di una semplice aggiunta di cruschello a una farina raffinata. Bisogna verificare che sull’etichetta compaia la dicitura “100% farina integrale” oppure “100% da frumento integrale”.

Se parliamo di biologico, ci riferiamo alla coltivazione dei cereali (ne abbiamo parlato qui), che avviene su terreni bonificati da ogni tipo di intervento chimico precedente, lontani da fonti inquinanti o strade molto trafficate, e coltivati senza utilizzo di anticrittogamici, diserbanti, pesticidi e altre sostanze di sintesi. Questi cereali e i loro derivati (pasta, pane, prodotti da forno ecc.) sono certificati con un’etichettatura particolare.

Il biologico (così come il non biologico) può essere integrale o raffinato. Però, poiché nella coltivazione biologica non sono impiegate sostanze inquinanti, la parte esterna che viene conservata nelle farine e nei prodotti derivati è molto più sana. In altre parole, è meglio acquistare cibi integrali e biologici se davvero teniamo alla nostra salute. Ma gli italiani lo hanno capito e stanno imparando a investire bene: nello scorso anno la spesa per gli alimenti biologici è salita dell’8,9%, in evidente controtendenza con il calo dei consumi.


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