Cartucce toner rigenerate e altri modi per risparmiare sulla stampa
Di NicolettaTutti i prodotti hardware sono più riciclabili e rigenerabili di quanto si pensi normalmente. Ci sono aziende che ritirano PC obsoleti, verificano le funzionalità dell’hardware, lo ripuliscono e vi installano software libero per poi rimetterli sul mercato a prezzi veramente contenuti, con prestazioni equiparabili a quelli nuovi di zecca.
Lo stesso si può fare con le stampanti, che in alcuni casi vengono date ai clienti in comodato d’uso gratuito: si pagherà un canone corrispondente al numero di copie stampate più una cifra per assistenza e manutenzione.
Ma sono soprattutto i consumabili che si usano e si gettano con maggiore frequenza. Eppure già da molti anni tutti sanno che le cartucce di toner sono ricaricabili. Negli USA viene già riciclato il 40% di esse; in Italia purtroppo ci fermiamo al 25-30%. Alcune stime suggeriscono che solo circa il 20-25% delle cartucce toner venga riciclata a livello globale. Questo indica che c’è ancora molto da fare per migliorare la pratica del riciclo di cartucce toner e ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti dalle cartucce toner. E pensare che per produrre la plastica di una sola cartuccia sono necessari ben 4,5 litri di petrolio e che in Italia si consumano circa 10 milioni di cartucce toner ogni anno.
In un centro di rigenerazione per le cartucce si effettua una pulizia eliminando i residui di toner, vengono sostituite le parti che subiscono usura durante il processo di stampa, si riempie il serbatoio con toner nuovo, si riassembla la cartuccia e infine si verifica la qualità di stampa con un test – prima di confezionarla e riconsegnarla al cliente. Il risparmio di denaro rispetto a una cartuccia nuova è di circa il 40%. Il risparmio in termini ambientali è infinitamente superiore! Su Amazon sono disponibili molte offerte di toner ricondizionati.
Quando le nostre stampanti ci chiedono di cambiare la cartuccia, in realtà essa contiene un discreto residuo di inchiostro, in alcuni casi anche il 20%. Il messaggio è dato dal software installato sulla stampante e dal microchip montato sulla cartuccia: è il concetto di obsolescenza programmata di cui parlavamo giorni fa. Purtroppo il divieto non si può aggirare: il software preinstallato consente di fare solo un numero ristretto di copie, raggiunto il quale è necessario prendere una cartuccia nuova. A questo proposito bisognerebbe unirsi come consumatori e fare pressione sulle aziende affinché producano software che consentano di utilizzare tutto l’inchiostro in una cartuccia.
Alcuni modi per risparmiare toner con la stampante
- Utilizza la modalità “stampa in scala di grigi” invece della modalità “stampa a colori” quando possibile. Questo ridurrà il consumo di toner.
- Utilizza la stampa fronte/retro, nota anche come stampa duplex, per stampare su entrambi i lati del foglio di carta. In questo modo, si riduce il consumo di carta e di toner.
- Utilizza la funzione “anteprima di stampa” per controllare il documento prima di stamparlo e ridurre il numero di pagine che devono essere stampate.
- Utilizza font leggibili e di dimensioni adeguate per evitare di dover stampare più volte lo stesso documento.
- Scegliere la qualità di stampa più bassa possibile per il tipo di documento che si sta stampando. Ad esempio, se si sta stampando una bozza, la qualità di stampa più bassa potrebbe essere sufficiente.
- Pulire la stampante regolarmente per evitare blocchi di toner e la dispersione di toner inutili.
- Utilizza la funzione “toner save” (risparmio toner) se la stampante ne dispone. Questa funzione riduce la quantità di toner utilizzata per la stampa.
Un’altra idea interessante è quella di utilizzare un font particolare come Ecofont, che fa risparmiare fino al 20% di inchiostro, con un costo a partire da 7 Euro l’anno.
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