Bere l’acqua del rubinetto con una caraffa filtrante
Di Eleonora PittalugaUn piccolo grande gesto per aiutare l’ambiente può essere bere l’acqua del rubinetto invece dell’acqua minerale imbottigliata: soprattutto le bottiglie di plastica, infatti, per quanto riciclabili, implicano un enorme spreco di energia e materie prime sia per la produzione che per lo smaltimento che, quando non è corretto, va solo a peggiorare le condizioni del suolo e dell’aria che respiriamo.
Le cose vanno un po’ meglio con le bottiglie di vetro, che possono essere rese al produttore e riempite nuovamente senza essere ri-fuse. Ma in entrambi i casi bisogna pensare all’inquinamento prodotto dal trasporto delle bottiglie, spesso da un capo all’altro della penisola, se non addirittura tra una nazione e l’altra.
A parte alcuni casi eclatanti segnalati dai media, l’acqua che esce dai nostri rubinetti è batteriologicamente pura perché le normative nel nostro paese sono molto rigide e i contenuti in sali minerali non sono dannosi per la salute. Per chi proprio non si fida, è possibile utilizzare sistemi di filtrazione domestici oppure una semplice caraffa filtrante, che migliora la qualità dell’acqua, riducendo la presenza di cloro, calcare e metalli pesanti nell’acqua del rubinetto.
Ma come funziona esattamente una caraffa filtrante?
In genere, la caraffa è composta da due parti: il contenitore superiore, dove si versa l’acqua da filtrare, e il contenitore inferiore, dove si raccoglie l’acqua filtrata. Il filtro vero e proprio è costituito da una cartuccia contenente del carbone attivo e una resina scambiatrice di ioni.
L’acqua passa attraverso la cartuccia e i suoi contaminanti vengono trattenuti dal carbone attivo o dalla resina scambiatrice di ioni. In particolare, il carbone attivo è in grado di assorbire il cloro e i suoi derivati, mentre la resina scambiatrice di ioni trattiene i metalli pesanti, come piombo e rame, e i carbonati di calcio e magnesio, responsabili della durezza dell’acqua.
La cartuccia filtrante va sostituita ogni 4-6 settimane o dopo aver filtrato un certo numero di litri d’acqua, a seconda del modello di caraffa e dell’uso che ne viene fatto. È importante seguire le istruzioni del produttore per una corretta manutenzione della caraffa e per garantire la massima efficacia del filtro.
Oltre al risparmio economico e all’eliminazione dell’impatto ambientale derivante dall’acquisto di bottiglie di plastica o vetro, utilizzare una caraffa filtrante può avere altri vantaggi. L’acqua filtrata ha un gusto migliore e più neutro rispetto a quella del rubinetto, senza l’odore di cloro o altri agenti di disinfezione utilizzati dalle compagnie idriche: è ottima anche per cuocere pasta e verdure.
Inoltre, la riduzione dei carbonati di calcio e magnesio previene la formazione di calcare nei dispositivi elettrodomestici, come il bollitore o la macchina per il caffè, aumentandone la durata e riducendo la necessità di usare prodotti chimici per la pulizia.
La caraffa normalmente è dotata di un display con un memo elettronico che avvisa quando il filtro è arrivato a fine vita e deve essere sostituito. Su Amazon ci sono moltissime caraffe disponibili, a partire da circa 20 Euro.
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Io ho usato per molto tempo le caraffe filtranti, poi sono passato ai sistemi di filtrazione sotto al lavello e devo dire che sono molto comodi. E’ vero che la possibilità di spendere meno attira sempre ma nel sceglier il rubinetto adatto sono stata molto attenta fortunatamente e ne ho comprato uno italiano: ora mi trovo meglio così che quando usavo le caraffe filtranti.