Buste in carta kraft e altre soluzioni per una corrispondenza cartacea ecocompatibile

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Una crescente consapevolezza ambientale sta fortunatamente influenzando molti aspetti della vita aziendale, incluse le comunicazioni che avvengono mediante posta tradizionale. Se evitare gli sprechi è certamente il primo requisito indispensabile per ridurre l’impronta ecologica di un’azienda, per gli articoli che continuano ad essere indispensabili, è importante scegliere di utilizzare i materiali più sostenibili che abbiamo a disposizione. Per la spedizione di documenti cartacei, ad esempio, è consigliabile optare per buste in carta kraft. Questa tipologia di carta è a base di cellulosa grezza di conifere (qui una definizione più precisa). Si tratta un materiale solo parzialmente raffinato, che di solito viene impiegato per il packaging (sacchetti, contenitori, sporte). Il nome kraft è un sostantivo tedesco che significa “forza”: è infatti una carta porosa particolarmente dura e robusto, con alta elasticità ed elevata resistenza allo strappo e allo scoppio. Esiste anche una versione più raffinata di carta kraft in cui si impiega una certa percentuale di cellulosa sbianchita, che permette di aggiungere colorazioni in varie tinte.

Aggiungiamo volentieri qualche altro consiglio green per tutti coloro che, nel lavoro o per la vita privata, hanno bisogno di effettuare un alto numero di spedizioni postali o mediante corriere ma si rendono conto che occorre trovare delle soluzioni per porre dei limiti all’impatto sull’ambiente.

Il primo punto da sottolineare è l’importanza della scelta di carta certificata. La si riconosce dalla presenza di uno di due acronimi: FSC e PEFC. Il primo sta per “Forest Stewardship Council”, ONG con sede in Germania che avviato un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello globale, con lo scopo di garantire la corretta gestione forestale e la totale tracciabilità dei prodotti derivati. Il secondo acronimo è l’abbreviazione di “Programme for Endorsement of Forest Certification schemes” (letteralmente Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale), altro ente di certificazione per la gestione sostenibile delle foreste che garantisce i prodotti a base di legno derivanti da boschi gestiti in modo sostenibile.

Secondo consiglio: è opportuno che le carta da cui sono costituite le buste sia totalmente o parzialmente derivante da fibre di carta riciclata post-consumo. La percentuale di materiale di riciclo usata può variare parecchio (dal 30 al 100%), a seconda della qualità finale che si desidera. Siamo convinti che l’immagine aziendale presso il pubblico non possa che trarre giovamento dall’utilizzo di una carta di aspetto leggermente grezzo, ma comunque funzionale alla stampa e al trasporto.

Terzo: sarebbe opportuno che la carta di cui sono fatte le buste porti la dicitura ECF (sigla di Elemental Chlorine Free, ovvero senza cloro elementare). In sostanza per la sbiancatura di questo materiale non vengono utilizzati prodotti contenenti cloro, una sostanza altamente inquinante.

Quarto: se possibile differenziare lo smaltimento dei materiali che costituiscono le buste imbottite. Essendo in esse la carta saldata con il film bollearia, bisogna staccare con cura le due parti che vanno gettate rispettivamente nella carta e nella plastica. Oppure, se volete usare una busta resistente di sola carta kraft e inserire al suo interno un doppio foglietto di bollearia – che sarà riutilizzabile in altre occasioni.

Cinque: smaltire in maniera accurata anche le buste di carta con finestrella trasparente, quelle che permettono di evitare di riscrivere l’indirizzo del destinatario, sfruttando l’intestazione del foglio contenuto all’interno della missiva – tanto per intenderci. Questa finestrella di pellicola traslucida in poliestere o di altri materiali plastici derivati dal petrolio rendono impossibile il riciclo “totale” della carta, quello auspicabile per le lavorazioni meccaniche. Bisogna quindi rimuovere il rettangolino della finestrella prima di conferire la carta nel bidone o nella campana ad essa riservata.

Sesto consiglio, forse il più scontato di tutti. Se il viaggio della busta non l’ha rovinata troppo, non esitiamo a riutilizzarla per altre spedizioni o come raccoglitore di fogli o documenti. In molti paesi sulle missive è prestampata la frase “Please Recycle”, un ottimo invito al riciclo per il destinatario.


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