Buone pratiche ecosostenibili: dallo smaltimento dei rifiuti alla raccolta differenziata
Di Daniele GrattieriIl corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi, ma anche quello dei rifiuti non pericolosi, non è solo un tema di fortissima attualità, ma è anche un segno di civiltà. Adoperarsi per una gestione dei rifiuti nell’ottica dello sviluppo ecosostenibile, nel rispetto per l’ambiente e per la salute dell’uomo è fondamentale. Per questo è indispensabile sia che lo smaltimento venga affidato ad aziende estremamente competenti e attrezzate, le quali operano secondo le disposizioni di legge e nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, sia che ciascuno nel suo piccolo si adoperi per differenziare la spazzatura in modo corretto.
Le aziende che operano in questo settore devono svolgere ogni trattamento nel rispetto di procedure predefinite attenendosi rigorosamente alle indicazioni prestabilite e rispettando le diverse linee di trattamento: una linea per i rifiuti speciali, una per le morchie e le croste di vernice, una per i fanghi e una linea per i rifiuti assimilabili.
Per quanto riguarda i privati, invece, grazie al giusto conferimento dei rifiuti, potranno già contribuire in modo significativo in questo ciclo di buone pratiche a salvaguardia della terra, dell’ambiente e della qualità della nostra vita.
Da un lato si agevola l’operato di coloro che provvederanno allo smaltimento, riducendo costi che si ripercuotono su tutti, dall’altro si rende possibile il recupero e il riciclo di tutti quei materiali che si prestano a un riuso e a una “nuova vita”.
A tutto questo si aggiunge anche un altro comportamento di grande importanza che ciascuno può tenere nella sua sfera domestica: ridurre gli sprechi.
Se nel fare la spesa fossimo più accorti e acquistassimo i prodotti che usano meno imballaggi inutili, premiando le aziende che si adoperano per ridurre gli imballi superflui, si potrebbe essere da stimolo per far invertire la rotta a tutte quelle aziende che, invece, tendono a utilizzare troppi imballi per confezionare i prodotti.
Tutto questo porterebbe a una riduzione degli sprechi e permetterebbe di contenere anche l’errata eliminazione dei rifiuti, a ridurre molti problemi di spazio, a scongiurare il rischio di esaurimento delle energie e delle materie prime e a ridurre l’inquinamento della terra. E, di riflesso, contribuirebbe a scongiurare l’insorgere di tanti problemi di salute che partono dalla terra e dai suoi prodotti e che si ripercuotono sull’uomo.
Approcciandoci tutti, privati e industrie, a una corretta gestione dei prodotti di scarto, si potrà contribuire in modo concreto a uno sviluppo ecosostenibile, in linea con il modello della green economy e nell’ottica del benessere collettivo.
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