Filiera bosco-legno-energia: che cosa si intende per biomassa solida?
Di NicolettaLa chiamano anche in modo metaforico ‘petrolio verde’: è la biomassa solida, quell’insieme di organismi (vegetali e/o animali) e della materia da essi prodotta durante il ciclo biologico.
Le biomasse possono essere costituite dai seguenti elementi, soli o uniti:
* residui dei processi di lavorazione legno e scarti di segherie;
* residui agricoli, come materiale derivante dalla potatura di frutteti e vigneti e sottoprodotti agricoli;
* residui forestali e derivanti dalla manutenzione del patrimonio boschivo;
* recupero delle potature del verde urbano;
* interventi ad hoc di piantumazione di biomassa a rapido accrescimento per produzione legnosa.
Se bruciata, la biomassa produce energia termica ed elettrica, doppiamente amica dell’ambiente, perché “locale”, rinnovabile e pulita. Purtroppo in Italia soltanto il 13% dell’energia è al momento ricavata dalle biomasse, ma si spera in un incremento futuro, auspicabile sia dal punto di vista della salvaguardia ambientale che dal punto di vista dell’occupazione.
A questo proposito è notevole l’azione dell’Unione Europea, dello Stato e delle Regioni nel sostegno di una corretta gestione del patrimonio forestale e dell’impiego del legno a scopi energetici. Questo anche per il riscaldamento domestico, sempre ricordando che nei piccoli generatori di calore è importante usare soltanto legno “vergine”, ovvero privo di vernici e additivi di sintesi, che provocano emissioni estremamente dannose per l’ambiente.
La green economy potrebbe valere milioni di posti di lavoro in Italia e un ruolo primario potrebbe essere giocato dalla valorizzazione degli scarti agricoli per la produzione di energia. Il 50% del nostro territorio è costituito da montagne e colline: per certi versi, si tratta di aree svantaggiate per l’agricoltura, però coperte da foreste, polmone indispensabile per un ambiente sano e assolutamente da conservare per assicurarci un futuro più “pulito”. Iniziare a gestire il patrimonio forestale in modo sicuro e sostenibile potrebbe costituire un tema chiave anche in rapporto alla produzione di energie da biomasse.
Biomasse legnose per un approvvigionamento energetico sostenibile
La filiera delle biomasse legnose non può essere troppo lunga: in base alle normative i materiali possono provenire da una distanza massima di 70 km dagli impianti in cui vengono impiegati, e tali impianti devono essere di piccola taglia. In altre parole, il materiale deve essere locale, la filiera deve essere corta e chiusa affinché non vada perduto il senso dell’iniziativa e non si apra la porta alla speculazione (come l’importazione di materiale da altre zone del Paese se non addirittura dall’estero, come purtroppo scoperto da molte indagini delle forze dell’ordine).
Per il momento le biomasse legnose sono ancora troppo poco valorizzate nella bioeconomia delle zone montane e delle foreste italiane. Si calcola che mettendo a regime questo sistema potremmo risparmiare fino a 8 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 l’anno. Infatti, se è vero che nella combustione anche le biomasse rilasciano anidride carbonica, poiché provengono da alberi che in precedenza l’hanno stoccata, il bilancio per le emissioni di CO2 è decisamente favorevole rispetto a quello relativo ai combustibili fossili. Per dirla in altro modo, la combustione delle biomasse è una modalità più sostenibile rispetto alla combustione di gas e in ogni caso permette di recuperare risorse che altrimenti andrebbero disperse.
Inoltre, mentre si raccoglie materiale adatto per lo sfruttamento energetico, si fa anche manutenzione del territorio, innescando un circolo virtuoso volto a prevenire molti dei disastri ambientali dovuti all’incuria e peggiorati dai cambiamenti climatici.
Come detto, la biomassa è un materiale eterogeneo che include varie forme di materia vegetale, come alberi, paglia di riso, alghe, ecc. Le sue caratteristiche variano però ampiamente, influenzando il modo in cui deve essere gestita per scopi energetici. Nonostante le differenze, alcune caratteristiche generali sono comuni, come la scarsa fluidità e la coesione delle particelle. La gestione della biomassa richiede perciò un approccio specifico, considerando fattori come la forma, la densità e l’umidità. Per approfondire questo argomento, suggeriamo questo ebook.
Commenta o partecipa alla discussione