Biancheria intima: a quali temperature si eliminano germi e batteri (con minor danno per l’ambiente)?

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biancheria intima

Sono davvero necessarie delle temperature elevate per uccidere i germi e i batteri che si annidano nei capi intimi che indossiamo ogni giorno? Con i nostri consigli potete imparare a fare il bucato in modo igienico ed ecologico.

Come tutti sanno, per lavare la lingerie è necessaria una opportuna preparazione: prima di tutto è consigliabile separare i capi in base al colore, per evitare che quelli scuri stingano durante il lavaggio. È opportuna anche una suddivisione in base al materiale: la biancheria intima in seta e poliestere (nonché quella decorata con strass e simili) dovrebbe essere lavata a mano con del detergente delicato in modo da proteggere le fibre e impedire che si restringa.

A quanti gradi lavare le mutande?

Per quanto riguarda la biancheria intima bianca, può essere lavata a 30 gradi: si tratta di una temperatura già sufficiente per la rimozione dei germi (si consuma circa la metà dell’energia di un lavaggio a 60 gradi). L’utilizzo della candeggina sicuramente rende la biancheria intima più bianca e lucida, ma per il bene dell’ambiente si dovrebbe evitare tutte le volte che non è assolutamente indispensabile.

Anche per quanto concerne la biancheria intima colorata, meglio optare per un detergente speciale per colorati e restare sui 30 gradi di temperatura.

Il discorso è diverso quando qualcuno in casa è malato: in quel caso si dovrebbe anche lavare la biancheria intima a 60 gradi. La stessa procedura è raccomandabile quando in famiglia vivono donne incinte, neonati o persone immunodepresse. Qualcuno in questi casi arriva a raccomandare un programma di lavaggio a 95 gradi, ovvero una vera e propria bollitura, che però non è necessario ai fini igienici ed è assolutamente anti-ecologica, poiché consuma quasi il doppio dell’energia di un lavaggio a 60 gradi.

In parziale deroga a quanto detto sopra occorre seguire il consiglio di molti tecnici e idraulici, i quali raccomandano di effettuare una volta al mese un lavaggio a 60 gradi con un detersivo contenente candeggina o in alternativa con l’aceto bianco: questo per il bene della lavatrice stessa. Infatti, se si continua a lavare solo e sempre a basse temperature, all’interno delle parti dell’elettrodomestico può formarsi una pellicola grassa che finirà per abbreviarne la vita. E poiché cambiare elettrodomestico è assai “costoso” dal punto di vista ambientale, accettiamo di buon grado questa utile regola dettata dall’esperienza e teniamo la lavatrice pulita per allungarne la vita.


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