Batterie grafene-silicio: ricarica veloce, maggiore autonomia e più sicurezza

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Le batterie litio-silicio potrebbero presto diventare il nuovo standard del settore, ma presentano ancora dei problemi di deformazione. Un multidisciplinare di ricercatori austriaci e italiani hanno però identificato il grafene come ingrediente chiave per superare gli ostacoli.

Il problema delle batterie al silicio

Sono in molti a pensare che il silicio, un elemento chimico molto comune sul nostro pianeta, sia la chiave del futuro delle batterie. Potrebbe sostituire l’anodo di grafite, aumentando la capacità di stoccaggio del litio di ben 10 volte . Purtroppo, caricandosi e scaricandosi, il silicio si espande e si contrae, con l’effetto di deformare meccanicamente e fratturare il materiale, causando problemi nella batteria dopo alcuni cicli di utilizzo.

Batterie più stabili con il grafene

La scoperta interessante di cui parlavamo sopra è costituita da una maniera interessante di stabilizzare le batterie utilizzando una piccola quantità di grafene. In questo modo, grazie alle sue eccellenti proprietà elettrochimiche del grafene, le batterie possono arrivare a 300 cicli di ricarica con capacità superiori del 30% rispetto a qualsiasi altra alternativa oggi disponibile. Il grafene non toglie il ruolo primario al silicio ma ne risolve i problemi strutturali.

La realizzazione di piccole batterie con grafene sarebbe la soluzione ideale per alimentare piccoli dispositivi elettronici come orologi da polso, dispositivi portatili, chiavi dell’auto e cuffie senza fili.


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