Avacar.it: il carpooling per tutti
Di Eleonora PittalugaI costi della benzina sono alle stelle, l’inquinamento prodotto dall’industria dei trasporti è un problema sotto gli occhi di tutti. Se appartenete anche voi alla categoria di persone che non solo sentono i problemi citati, ma non amano viaggiare da sole, abbiamo una soluzione per voi. si chiama Avacar.it ed è un portale strettamente legato al mondo del carpooling. Per chi non lo sapesse il car pooling è una maniera di viaggiare (per diporto o per lavoro) basata sulla condivisione di un’automobile privata fra un gruppo di persone.
Questo sito, nato dalla mente di quattro giovani ragazzi di Bari, non fa altro che mettere in contatto gli utenti dei diversi luoghi d’Italia che necessitano di un “passaggio”. Il progetto nasce circa due anni fa, proprio perché quando quelli che diventeranno gli ideatori dovevano tornare nelle rispettive regioni di appartenenza, il tam tam di telefonate e e-mail per ottenere una soluzione adatta ai bisogni era decisamente voluminoso. Da un’esigenza personale, quindi, nasce una risorsa concreta che proprio per il suo spiccato animo ecosostenibile, riesce anche a ottenere un fondo dalla regione Puglia destinato all’imprenditoria giovanile.
Il carpooling in Italia ancora non ha ancora veramente attecchito, ma solo per una questione culturale. Tante persone, infatti, non si fidano a viaggiare con sconosciuti. L’errore in questo tipo di atteggiamento sta nel non capire quanto condividere sia una delle azioni più belle dell’esistenza. Non solo, come detto, per il risparmio, ma anche per andare incontro a quell’esigenza propria dell’essere umano che corrisponde al socializzare.
Tornando al giovane progetto online pugliese, è curioso e divertente soffermarsi sulla scelta del nome. Avacar, infatti, è un gioco di parole che cammina sul labile confine tra la parola avatar (ovvero la foto o l’icona che ognuno ha per contraddistinguersi sul web) e car (che in inglese vuol dire automobile). Messi insieme questi due nomi hanno dato vita al nome del portale che, se pronunciato in american slang, suona un po’ come “have a car”, anche se al contrario una vettura non la si ha affatto!
Insomma, in un periodo di crisi, dove i giovani vengono sempre più spesso definiti “nullafacenti” sapere che invece c’è una generazione vogliosa di inventare è un gran sollievo.
Commenta o partecipa alla discussione