5 consigli per creare un guardaroba eco-friendly

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guardaroba eco-friendly

Un guardaroba green e piacevole da indossare è qualcosa che sta diventando sempre più una priorità per le persone: lo propongono diverse star e personaggi influenti, e anche le case di moda si stanno adeguando, investendo di anno in anno sulla sostenibilità.

Si tratta, in realtà, molto più di una semplice tendenza del momento, rivelandosi, piuttosto, un fenomeno destinato a durare a lungo e a crescere inesorabilmente, un po’ come con quanto avvenuto nel comparto alimentare, dove il bio si è affermato in maniera sostanziale. Oggi vi proponiamo 5 consigli per creare un guardaroba eco-friendly, easy e chic.

Quando green vuol dire anche personalizzato

Chi l’ha detto che la moda sostenibile non possa essere creativa? Lo confermano le proposte dell’abbigliamento ecologico personalizzato, capaci di coniugare una vision moderna a un approccio dove è la stessa persona a poter aggiungere un tocco unico inimitabile, grazie a una stampa o a un logo.

I capi interessati potenzialmente dalla personalizzazione sono diversi: canotte, t-shirt, felpe, magliette e molto altro. Il trait d’union? La cura dei tessuti e di ogni parte della filiera.

Il vintage che non passa mai di moda

Un noto slogan del movimento ambientalista – sempre molto attuale, in verità – è quello che sostiene “Riusa, Riduci, Ricicla”. A interpretarlo in maniera sapiente e quanto mai moderna è un settore della moda che vanta un ampio numero di appassionati: il vintage.

Che ha conquistato non solo store e fiere, ma persino le case dell’haute couture, dove i capi del passato trovano nuova vita sia sui red carpet sia all’interno di proposte commerciali che risultano più accessibili.

Fibre naturali ed etichette

Per creare un guardaroba sostenibile c’è un’accortezza davvero essenziale: la lettura delle etichette. Questo piccolo tassello di stoffa riporta preziose informazioni – ma mai abbastanza – oltre che sul modo di lavare quel pantaloncino o vestito, sul materiale di cui è fatto.

L’etichetta ci permette di capire il tipo di fibra che è stata usata. All’interno di un armadio green dovranno essere privilegiate le materie prime naturali: cotone, lana, lino, canapa, bambù e via dicendo.

Less is more

Già nella seconda metà dell’Ottocento l’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe sosteneva che “Less is more”, uno state of mind applicato sovente anche alla moda e alla base di quello passato alla storia come minimalismo formale. Il concetto parte per sottrazione, in ribellione allo sfarzo dell’Ottocento.

Il modo di ragionare di Rohe si adatta alla perfezione alla moda green e quando si crea un guardaroba bisognerebbe sempre ragionare bene prima di acquistare qualsiasi capo, domandandosi non solo se piace e si accosta a quanto già preso, ma se può durare a lungo, diventando il compagno inseparabile di una vita.

La cura quotidiana dei capi

Ora che avete creato una base per il vostro guardaroba green non vi resta che prendervene cura e fare in modo che non si rovini. Anche in questo caso la lettura dell’etichetta si rivela preziosa perché, come abbiamo avuto modo di accennare, riporta le indicazioni per quanto concerne lavaggio, asciugatura e stiratura. Da prendere alla lettera e mai alla leggera. Occhio inoltre alla scelta dei detersivi: non sono tutti uguali, a livello di efficacia come di impatto sull’ambiente.


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