Come avviene il riciclo delle lattine di alluminio
Di NicolettaUn’alta percentuale di prodotti alimentari e bevande sono imballati in lattine di alluminio o di acciaio – ed entrambi i materiali possono essere perfettamente riciclati infinite volte senza perdere di qualità. Il riciclaggio dell’alluminio utilizza soltanto il 5% circa dell’energia e delle emissioni che sarebbero necessarie per fabbricarlo ex novo dalla bauxite. Di fatto, tra tutti i materiali riciclabili, l’alluminio è quello che offre il miglior rapporto tra costi e benefici, grazie a questo risparmio di energia del 95%. Non è un caso che circa il 75% dell’alluminio mai prodotto sul nostro pianeta sia ancora in circolazione.
Pensate che riciclando 1 solo chilogrammo di alluminio si risparmiano 6 chilogrammi di bauxite, 4 chilogrammi di prodotti chimici, 14 kWh di energia elettrica.
Sintetizzando al massimo, possiamo dire che nel trattamento di riciclaggio le lattine di alluminio vengono frammentate e private dei rivestimenti colorati, fuse in una fornace e nuovamente colate in grossi lingotti. Un trattamento diverso è riservato alla cosiddetta carta stagnola, che è costituita da una lega diversa e riciclata separatamente per poi essere impiegata nella costruzione di telai per finestre, cartelli stradali e componenti per veicoli caratterizzati da estrema leggerezza.
L’alluminio tradizionale (ricavato dalle lattine), anche se riciclato ha delle proprietà esattamente equivalenti a quello da cui è stato tratto ed è principalmente impiegato per stampare o colare nuovi imballaggi, nell’industria automobilistica, in edilizia e negli articoli casalinghi.
In Italia, il consorzio di filiera dedicato all’alluminio è il CIAl (Consorzio Imballaggi Alluminio), che si occupa tra l’altro di garantire il riciclaggio degli imballaggi in alluminio raccolti dai Comuni. E per una volta, in questo settore l’Italia è un modello anche per il resto dell’Europa.
Commenta o partecipa alla discussione